Credito al consumo: obblighi formali ed effettività rimediale nel canone della Corte di Giustizia

Nel quadro della disciplina sul credito al consumo dettata dalla Dir. 2008/48/CE, la Corte di Giustizia chiarisce innanzitutto la portata di alcuni obblighi formali. Inoltre, sulla base dei parametri di efficacia, proporzionalità e dissuasività, reputa legittimo il rimedio della decadenza del creditore dagli interessi per determinate violazioni della disciplina. Il commento, da un lato, evidenzia come dalle conclusioni della Corte sembri emergere un diverso approccio verso la forma ad substantiam in confronto alle c.d. forme-modulo, dall’altro, alla luce del giudizio positivo circa la sanzione della decadenza dagli interessi, prevista per l’ipotesi di omissione o non corretta indicazione del TAEG, si sofferma sull’apparato rimediale predisposto dalla disciplina italiana (art. 125 bis, comma 7, T.U.B.), con alcuni spunti di riflessione in merito al principio di effettività della tutela consumeristica.