L'elaborato, redatto in lingua inglese, rappresenta l’esito della ricerca condotta con riguardo al tema dei danni punitivi. Esso si svolge attraverso quattro punti principali. Nella premessa, si enunciano i piani di osservazione dai quali il fenomeno dei danni punitivi può essere osservato e, attraverso questi, si giustificano i motivi di attuale interesse del tema. Si procede, poi, ad una breve descrizione dello stato dell’arte, dottrinale e giurisprudenziale, precedente alla novità rappresentata dal principio sancito dalle Sezioni Unite nel 2017. Per spiegare, quindi, i motivi che hanno condotto, da ultimo, la nostra giurisprudenza (e non solo) ad un atteggiamento di apertura nei confronti dell’istituto dei danni punitivi, si muove dall’esame dei principali fattori che hanno favorito tale processo, e che trovano le loro radici nel fertile laboratorio degli anni Settanta della responsabilità civile. Infine, nella consapevolezza del pur cauto atteggiamento di apertura mostrato dalla giurisprudenza delle Sezioni Unite del 2017, dei limiti posti per un eventuale riconoscimento di risarcimenti punitivi e delle esigenze di salvaguardia sottese, si cerca di trovare un fondamento ‘interno’ per l’istituto, aldilà del riconoscimento di sentenze straniere che comminino condanne di tal genere.
Zappatore, F. (2022). Missed chances and reflections: a research on punitive damages [10.25434/zappatore-francesco_phd2022].
Missed chances and reflections: a research on punitive damages
ZAPPATORE, FRANCESCO
2022-01-01
Abstract
L'elaborato, redatto in lingua inglese, rappresenta l’esito della ricerca condotta con riguardo al tema dei danni punitivi. Esso si svolge attraverso quattro punti principali. Nella premessa, si enunciano i piani di osservazione dai quali il fenomeno dei danni punitivi può essere osservato e, attraverso questi, si giustificano i motivi di attuale interesse del tema. Si procede, poi, ad una breve descrizione dello stato dell’arte, dottrinale e giurisprudenziale, precedente alla novità rappresentata dal principio sancito dalle Sezioni Unite nel 2017. Per spiegare, quindi, i motivi che hanno condotto, da ultimo, la nostra giurisprudenza (e non solo) ad un atteggiamento di apertura nei confronti dell’istituto dei danni punitivi, si muove dall’esame dei principali fattori che hanno favorito tale processo, e che trovano le loro radici nel fertile laboratorio degli anni Settanta della responsabilità civile. Infine, nella consapevolezza del pur cauto atteggiamento di apertura mostrato dalla giurisprudenza delle Sezioni Unite del 2017, dei limiti posti per un eventuale riconoscimento di risarcimenti punitivi e delle esigenze di salvaguardia sottese, si cerca di trovare un fondamento ‘interno’ per l’istituto, aldilà del riconoscimento di sentenze straniere che comminino condanne di tal genere.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11365/1205938