Il saggio prende in esame la domanda di tessuti di seta nell’Italia del Quattrocento, evidenziando il fascino esercitato da questo materiale sui consumatori, così come le sue molteplici valenze: emblema di bellezza, bene rifugio, simbolo di magnificenza e distinzione, indicatore di status sociale. L’analisi muove dalle origini della diffusione della seta, a partire dai grandi imperi asiatici e attraverso il Medioevo occidentale, nelle città e negli Stati della Penisola, che divennero sempre più anche centri di produzione, oltre che di consumo. L’indagine mostra come la passione per le stoffe seriche animasse tutti i gruppi sociali, a partire dalle aristocrazie delle corti signorili e principesche, dove si definivano spesso mode e tendenze, fino agli artigiani cittadini e alle élite rurali, anche se limitatamente agli articoli più leggeri e meno costosi, passando per la crescente domanda del ceto mercantile. Documenta inoltre come una quota rilevante dei consumi di seterie, e non solo sotto forma di abiti, fosse appannaggio delle diverse componenti del mondo ecclesiastico, anch’esse beneficiarie dell’aumento di disponibilità economica determinato dalla redistribuzione del reddito conseguente al crollo della popolazione in seguito alle epidemie.
Franceschi, F. (2021). Il fascino della seta. Appunti sui consumi di seterie nell’Italia del Quattrocento. In Una nuova cultura del consumo? Paradigma italiano ed esperienze europee nel tardo Medioevo: ventisettesimo Convegno internazionale di studi (pp.237-255). Roma : Viella.
Il fascino della seta. Appunti sui consumi di seterie nell’Italia del Quattrocento
Franco Franceschi
2021-01-01
Abstract
Il saggio prende in esame la domanda di tessuti di seta nell’Italia del Quattrocento, evidenziando il fascino esercitato da questo materiale sui consumatori, così come le sue molteplici valenze: emblema di bellezza, bene rifugio, simbolo di magnificenza e distinzione, indicatore di status sociale. L’analisi muove dalle origini della diffusione della seta, a partire dai grandi imperi asiatici e attraverso il Medioevo occidentale, nelle città e negli Stati della Penisola, che divennero sempre più anche centri di produzione, oltre che di consumo. L’indagine mostra come la passione per le stoffe seriche animasse tutti i gruppi sociali, a partire dalle aristocrazie delle corti signorili e principesche, dove si definivano spesso mode e tendenze, fino agli artigiani cittadini e alle élite rurali, anche se limitatamente agli articoli più leggeri e meno costosi, passando per la crescente domanda del ceto mercantile. Documenta inoltre come una quota rilevante dei consumi di seterie, e non solo sotto forma di abiti, fosse appannaggio delle diverse componenti del mondo ecclesiastico, anch’esse beneficiarie dell’aumento di disponibilità economica determinato dalla redistribuzione del reddito conseguente al crollo della popolazione in seguito alle epidemie.File | Dimensione | Formato | |
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