Bruno Galoppi (1921-1981) è ritenuto a buon diritto il primo vero designer aretino di gioielli. Un uomo coerente e cosciente del proprio ruolo, appassionato del proprio lavoro, affezionato all’azienda e al distretto orafo aretino, profondo conoscitore di tutte le tecniche artigiane e industriali dell’oro, aggiornatissimo sugli orientamenti artistici e culturali del tempo; un artista dalle idee assai moderne e innovatrici, convinto di poter produrre arte anche all’interno dell’industria. La quantità per Galoppi non doveva e non poteva escludere di fatto la qualità, anzi era proprio quella la scommessa su cui lavorare. Una scommessa assai complessa poiché il designer aretino doveva necessariamente indirizzare la propria progettualità alle esigenze della produzione industriale. Genialità e inventiva dovevano quindi fare necessariamente i conti con la domanda del mercato, il possibile gusto dell’acquirente, le necessità di riproduzione seriale all’interno dell’industria, le esigenze stesse di funzionalità e, non ultimo, il prezzo del gioiello.
Torriti, P. (2020). La creatività al servizio di un’azienda. Bruno Galoppi (1921-1971). In Oltre l'ornamento. Il gioiello tra identità, lusso e moderazione (pp.121-134). Palermo : New digital frontiers.
La creatività al servizio di un’azienda. Bruno Galoppi (1921-1971)
Torriti, Paolo
2020-01-01
Abstract
Bruno Galoppi (1921-1981) è ritenuto a buon diritto il primo vero designer aretino di gioielli. Un uomo coerente e cosciente del proprio ruolo, appassionato del proprio lavoro, affezionato all’azienda e al distretto orafo aretino, profondo conoscitore di tutte le tecniche artigiane e industriali dell’oro, aggiornatissimo sugli orientamenti artistici e culturali del tempo; un artista dalle idee assai moderne e innovatrici, convinto di poter produrre arte anche all’interno dell’industria. La quantità per Galoppi non doveva e non poteva escludere di fatto la qualità, anzi era proprio quella la scommessa su cui lavorare. Una scommessa assai complessa poiché il designer aretino doveva necessariamente indirizzare la propria progettualità alle esigenze della produzione industriale. Genialità e inventiva dovevano quindi fare necessariamente i conti con la domanda del mercato, il possibile gusto dell’acquirente, le necessità di riproduzione seriale all’interno dell’industria, le esigenze stesse di funzionalità e, non ultimo, il prezzo del gioiello.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/1123788