L’evidente incremento del marine litter in Mediterraneo è confermato dalla presenza di plastica in numerose specie ittiche commerciali. Il pescespada (Xiphias gladius, Linnaeus 1758), predatore di vertice del sistema pelagico, rappresenta una specie chiave da monitorare al fine di valutare l’entità del fenomeno dell’ingestione e trasferimento delle plastiche nella catena trofica, considerato che recenti studi hanno riportato la presenza di litter nei contenuti stomacali. I rifiuti marini ritrovati nei contenuti stomacali di 15 esemplari di pescespada sono stati dapprima suddivisi per categoria di litter in accordo alle Linee Giuda della Strategia Marina, forma e colore attraverso osservazione macroscopica e successivamente identificati attraverso l’utilizzo della spettroscopia infrarossa (FTIR). Dall’analisi degli spettri è emerso che l’80% del litter ritrovato è costituito da plastica. Nel 50% degli esemplari il polimero identificato è il Polietilene meglio noto come PE che oggi rappresenta il 40% del volume totale della produzione mondiale di materiale plastico. Il restante 50% è invece costituito dal polipropilene (PP). In due esemplari sono stati anche ritrovati i polimetacrilati (PMMA), comunemente conosciuti con il nome commerciale di plexiglas. La composizione delle plastiche ritrovate nel pescespada rispecchia le tipologie di plastiche maggiormente presenti in ambiente marino. Il pescespada quale predatore opportunista al vertice della catena trofica e specie migratoria rappresenta un valido bioindicatore nell’ecosistema marino da poter utilizzare in attività di monitoraggio al fine di contribuire al raggiungimento dei traguardi ambientali della Strategia Marina relativi al Descrittore 10 marine litter.
Romeo, T., Fossi, M.C., Pedà, C., Baini, M., Galli, M., Panti, C., et al. (2017). Microplastiche in top predator: il caso del pescespada in Mediterraneo. In Marine Litter: da emergenza ambientale a potenziale risorsa (pp.32-32). Roma : Accademia nazionale dei Lincei.
Microplastiche in top predator: il caso del pescespada in Mediterraneo
Maria Cristina Fossi;Matteo Baini;Matteo Galli;Cristina Panti;
2017-01-01
Abstract
L’evidente incremento del marine litter in Mediterraneo è confermato dalla presenza di plastica in numerose specie ittiche commerciali. Il pescespada (Xiphias gladius, Linnaeus 1758), predatore di vertice del sistema pelagico, rappresenta una specie chiave da monitorare al fine di valutare l’entità del fenomeno dell’ingestione e trasferimento delle plastiche nella catena trofica, considerato che recenti studi hanno riportato la presenza di litter nei contenuti stomacali. I rifiuti marini ritrovati nei contenuti stomacali di 15 esemplari di pescespada sono stati dapprima suddivisi per categoria di litter in accordo alle Linee Giuda della Strategia Marina, forma e colore attraverso osservazione macroscopica e successivamente identificati attraverso l’utilizzo della spettroscopia infrarossa (FTIR). Dall’analisi degli spettri è emerso che l’80% del litter ritrovato è costituito da plastica. Nel 50% degli esemplari il polimero identificato è il Polietilene meglio noto come PE che oggi rappresenta il 40% del volume totale della produzione mondiale di materiale plastico. Il restante 50% è invece costituito dal polipropilene (PP). In due esemplari sono stati anche ritrovati i polimetacrilati (PMMA), comunemente conosciuti con il nome commerciale di plexiglas. La composizione delle plastiche ritrovate nel pescespada rispecchia le tipologie di plastiche maggiormente presenti in ambiente marino. Il pescespada quale predatore opportunista al vertice della catena trofica e specie migratoria rappresenta un valido bioindicatore nell’ecosistema marino da poter utilizzare in attività di monitoraggio al fine di contribuire al raggiungimento dei traguardi ambientali della Strategia Marina relativi al Descrittore 10 marine litter.File | Dimensione | Formato | |
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