I TESTI DIALOGICI E DI CORRISPONDENZA NELLA POESIA DEI TROVATORI / Les textes dialogués et de correspondance dans la poésie des troubadours

The aim of the research is to provide an overall study of the Troubadours dialogical corpus in order to highlight its dimension as a fundamental and highly representative section of the earliest Romance poetic tradition. The notions of "dialogicity" and "dialogue" have enjoyed a certain critical fortune in recent times, sometimes rising to a hermeneutic paradigm useful for a study of medieval poetry lead according to original perspectives, as in the essays by C. Giunta Versi a un destinatario and Due saggi sulla tenzone (2002). The adoption of these perspectives, aimed at capturing communicative and “realistic” tendencies in a poetic tradition, such as that of the Troubadours, often accused of repetitiveness and abstraction, has allowed us to value long neglected genres and texts and to problematize the historiographical category and critical labels such as poesié formelle, which saw Medieval Poetry as essentially "lyrical", "monological" and "monothematic". The research examines an extended corpus of Occitan dialogical texts, starting from the anthology-edition of the tensos and partimens edited by Ruth Harvey and Linda Paterson (The Troubadours Tensos and Partimens, A Critical Edition, 2010). Many pieces were not included (165 against the 157 of the edition), both for reasons of definition (from the distinction made in the Leys d'Amors between tenso and partimen), and of dimension or destination (they have decided to exclude the textual units "too short" or involving an addressee presumably or clearly fictitious). With the consequence that compositions of particular interest and which undoubtedly deserved to be the subject of more in-depth studies such as Sirventese exchanges, coblas and other pieces like the tensos with imaginary or fictitious interlocutors were omitted. Following the important initiative of Harvey and Paterson, who finally collected and made available an important number of otherwise dispersed textes, it was therefore possible to proceed to a whole reconsideration of the corpus, through a wide-ranging study, with the goal to provide an overall review of the textual dialogic pieces in function of an attempt of historical-literary framing of the same that could give an account of the main rhetorical, formal and content aspects and, at least for the most ancient phases, of the times, moments and main protagonists of the production and circulation of Troubadours dialogue poems. In addition to covering an immense interest from a historical-documentary and literary point of view (which is still largely unexplored) dialogic and correspondence texts may in fact constitute a privileged place of observation of that dynamical frame of ethical and poetic values which often constitutes the basis of Troubadours poetic discourse. This work is therefore located at the crossroads between different questions and disciplines in an attempt to take into account problems relating both to the History of Ideas and to Literature and to the questions posed by Ecdotics and Linguistics, by Codicology and by the rhetorical and lexical study of Medieval Poetry. The main interest is focused on the history and the "evolution" of poetic genres, the definition of the vernacular poetic space of the Middle Ages and on the meaning that dialogical pieces can assume inside this complex frame. The underlying idea that has guided this study was to consider Occitan dialogical texts as poems à part entière, in the belief that these pieces, as well as being in many cases worthy of consideration as such, can be crucial to investigate the conception of poetry and poetic subjectivity shaped by the Troubadours poetry.

La presente ricerca muove dall’obiettivo di fornire uno studio complessivo del corpus dialogico e di corrispondenza dei trovatori nell’intento di restituirne la dimensione di segmento fondamentale e altamente rappresentativo della prima tradizione poetica romanza. Le nozioni di “dialogicità” e “dialogo” hanno goduto in tempi recenti di una certa fortuna critica, ergendosi talvolta a paradigma ermeneutico utile per uno studio della poesia delle Origini condotto secondo prospettive originali, come nei saggi di Claudio Giunta (Versi a un destinatario e Due studi sulla tenzone, 2002). L'adozione di tali prospettive, volte a cogliere spinte comunicative e aperture al “realismo” in una poesia, come quella delle Origini, spesso tacciata di ripetitività e astrazione, ha permesso di valorizzare generi e testi a lungo trascurati e di problematizzare la categoria storiografica e critica di poésie formelle, che descriveva la poesia trobadorica come essenzialmente “lirica”, “monologica” e “monotematica”. La ricerca prende in esame il corpus dei testi dialogati e latamente responsivi occitani, comprendendo anche tipologie e componimenti esclusi dall'antologia-edizione critica delle tenzoni e partimens coordinata da Ruth Harvey et Linda Paterson (The Troubadours Tensos and Partimens. A Critical Edition, 2010). A seguito di questa importante iniziativa, che ha finalmente reso disponibile in un’unica sede un’ampia sezione del corpus dialogico occitano, e grazie al supporto fondamentale della Bibliografia Elettronica dei Trovatori, è stato possibile procedere, tramite uno studio a tutto campo, a un riesame complessivo delle tipologie testuali dialogiche e di corrispondenza. Un certo numero di testi di particolare interesse infatti, come scambi di sirventesi, coblas e altri testi “di corrispondenza” o le tenzoni con interlocutori immaginari o fittizi erano infatti stati esclusi per i criteri di definizione, di estensione o di destinazione adottati nell'edizione (per un totale di 165 testi a fronte delle 157 tensos e partimens). La riconsiderazione e l’ampiamento del corpus sono stati intrapresi in funzione di un nuovo tentativo di inquadramento storico-letterario, nell’intento di discuterne in un quadro organico anche i principali aspetti retorici, formali e contenutistici e, almeno per le fasi più antiche, illustrare tempi, momenti e protagonisti centrali nella produzione e circolazione delle tipologie testuali dialogiche e di corrispondenza. Il percorso intrapreso nella ricerca si situa quindi al crocevia tra diversi interrogativi e discipline nel tentativo di tener conto di problematiche afferenti sia alla Storia delle Idee e della Letteratura che alle questioni poste dall'ecdotica e dalla linguistica, dalla codicologia allo studio retorico e lessicale della poesia medievale. L’interesse principale è rivolto alla storia e all'”evoluzione” dei generi poetici, alla definizione dello spazio poetico del medioevo romanzo e al significato che possono assumere in questo quadro i testi definibili come testi dialogici e di corrispondenza. L’idea di fondo che ha guidato questo studio è stata quella di considerare i testi dialogici e di corrispondenza occitani come poesie à part entière, nella convinzione che questi componimenti, oltre ad essere in molti casi degni di considerazione in quanto tali, possano costituire fondamentali banchi di prova per indagare le concezione della poesia e dell’individualità poetica che prendono forma nella poesia dei trovatori.