Questo libro racconta l’esperienza innovativa di musealizzazione e di Archeologia Pubblica iniziata sul finire del 2014 e ancora in corso. Si tratta del primo, e finora unico, Archaeological Open Air Museum italiano dedicato all’Alto Medioevo, realizzato su basi archeologiche, grazie alla riproduzione in scala reale del villaggio di IX-X secolo indagato dall’Università di Siena. L’Archeodromo si fonda su sei “pilastri”: ricostruzione delle strutture, azioni di archeologia sperimentale, riproposizione di tecnologie antiche, visualizzazione della vita quotidiana, narrazione-interpretazione, presenza di archeologi protagonisti in ognuna delle attività elencate. Nella sua modalità attiva di interazione con il passato, persegue l’esperenzialità basata su ricerca, educazione e turismo nei quali l’archeologia diventa realmente il valore culturale aggiunto. A costruire e popolare il villaggio sono gli stessi archeologi che hanno condotto gli scavi: l’esperienza si profila, dunque, come ambito di sviluppo del connubio tra archeologia sperimentale, archeologia imitativa e living history. Alla base di tutto c’è la volontà di comunicare e divulgare i risultati della ricerca attraverso forme dirette, che sappiano arrivare tanto agli specialisti quanto, soprattutto, al grande pubblico, cioè agli appassionati, ai cittadini, alle famiglie e alle scolaresche.
Valenti, M. (2019). L’Archeodromo di Poggibonsi: un viaggio nell’Alto Medioevo. Bari : EDIPUGLIA [10.4475/901].
L’Archeodromo di Poggibonsi: un viaggio nell’Alto Medioevo
Marco Valenti
2019-01-01
Abstract
Questo libro racconta l’esperienza innovativa di musealizzazione e di Archeologia Pubblica iniziata sul finire del 2014 e ancora in corso. Si tratta del primo, e finora unico, Archaeological Open Air Museum italiano dedicato all’Alto Medioevo, realizzato su basi archeologiche, grazie alla riproduzione in scala reale del villaggio di IX-X secolo indagato dall’Università di Siena. L’Archeodromo si fonda su sei “pilastri”: ricostruzione delle strutture, azioni di archeologia sperimentale, riproposizione di tecnologie antiche, visualizzazione della vita quotidiana, narrazione-interpretazione, presenza di archeologi protagonisti in ognuna delle attività elencate. Nella sua modalità attiva di interazione con il passato, persegue l’esperenzialità basata su ricerca, educazione e turismo nei quali l’archeologia diventa realmente il valore culturale aggiunto. A costruire e popolare il villaggio sono gli stessi archeologi che hanno condotto gli scavi: l’esperienza si profila, dunque, come ambito di sviluppo del connubio tra archeologia sperimentale, archeologia imitativa e living history. Alla base di tutto c’è la volontà di comunicare e divulgare i risultati della ricerca attraverso forme dirette, che sappiano arrivare tanto agli specialisti quanto, soprattutto, al grande pubblico, cioè agli appassionati, ai cittadini, alle famiglie e alle scolaresche.File | Dimensione | Formato | |
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