Alla base si pone l’idea non scalfibile che la comunicazione sia obbligatoriamente la parte conclusiva di chi si occupa di storia; di conseguenza come questa, nella sua più ampia e corretta interpretazione, costituisca il mezzo migliore per restituire alla comunità le proprie storie e far considerare l’archeologia davvero importante per la società; lasciar comprendere a tutti il valore multivariato del nostro lavoro, sia in ottica di accrescimento culturale e di consapevolezza, sia di ricaduta in ricchezza, evitando proprio l’esclusione del nostro lavoro dalla società. In estrema sintesi, comunicare significa voler creare, ma anche soddisfare, il bisogno di archeologia e di storia nelle persone; una finalità raggiungibile solo facendo conoscere con chiarezza la portata delle nostre indagini, dal punto di vista educativo, sociale, sino a quello produttivo: siamo operatori che eticamente portano benefici di vario tipo alla società impiegando proprio la conoscenza nata dalla ricerca.
Valenti, M. (2018). Dalle fonti alla narrazione. Ricostruzione storica per il racconto della quotidianità. Problemi e prospettive. In S.R. Marco Valenti (a cura di), DALLE FONTI ALLA NARRAZIONE. Ricostruzione storica per il racconto della quotidianità. (pp. 7-45). Sesto Fiorentino, Firenze : Edizioni all’Insegna del Giglio s.a.s..
Dalle fonti alla narrazione. Ricostruzione storica per il racconto della quotidianità. Problemi e prospettive
Marco Valenti
2018-01-01
Abstract
Alla base si pone l’idea non scalfibile che la comunicazione sia obbligatoriamente la parte conclusiva di chi si occupa di storia; di conseguenza come questa, nella sua più ampia e corretta interpretazione, costituisca il mezzo migliore per restituire alla comunità le proprie storie e far considerare l’archeologia davvero importante per la società; lasciar comprendere a tutti il valore multivariato del nostro lavoro, sia in ottica di accrescimento culturale e di consapevolezza, sia di ricaduta in ricchezza, evitando proprio l’esclusione del nostro lavoro dalla società. In estrema sintesi, comunicare significa voler creare, ma anche soddisfare, il bisogno di archeologia e di storia nelle persone; una finalità raggiungibile solo facendo conoscere con chiarezza la portata delle nostre indagini, dal punto di vista educativo, sociale, sino a quello produttivo: siamo operatori che eticamente portano benefici di vario tipo alla società impiegando proprio la conoscenza nata dalla ricerca.File | Dimensione | Formato | |
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