Le lingue e l’inglese degli Haiku, in Nel «melograno di lingue». Pluringuismo e traduzione in Andrea Zanzotto, a cura di Giorgia Bongiorno e Laura Toppan, Firenze University Press, 2018, pp. 41-47. Il contributo è un primo sintetico tentativo di tirare le fila sulla valenza delle lingue altre rispetto all’italiano – latino, greco, dialetto veneto, francese, tedesco – che, con diverse connotazioni, entrano nella poesia di Zanzotto fin dagli esordi. L’esemplificazione ha un occhio di riguardo per la diacronia zanzottiana. La parte finale è dedicata a quegli Haiku for a Season, composti integralmente in inglese e usciti postumi in edizione americana nel 2012, con libera traduzione italiana dell’autore, e solo nel 2019 pubblicati in Italia da Mondadori. Diversamente da quanto avviene per gli inserti delle altre lingue, che negli ultimi libri di Zanzotto (Meteo, Sovrimpressioni, Conglomerati) subiscono un livellamento all’insegna di un abbassamento di registro, gli inserti in lingua inglese mantengono le connotazioni spregiative e alienanti di sempre. Si avanzano ipotesi sul motivo per cui l’inglese degli Haiku appaia invece del tutto innocente e pacificato, in controtendenza rispetto ai libri maggiori. Il saggio è un concentrato della lunga frequentazione della poesia di Zanzotto da parte del curatore delle opere presso Mondadori e deriva da un intervento tenuto al convegno internazionale su Andrea Zanzotto presso l’Université de Lorraine – Nancy.
Dal Bianco, S. (2018). Le lingue e l'inglese degli haiku. In L.T. G. Bongiorno (a cura di), Nel "melograno di lingue". Plurilinguismo e traduzione in Andrea Zanzotto (pp. 41-47). Firenze : Firenze University Press [10.36253/978-88-6453-629-3].
Le lingue e l'inglese degli haiku
Dal Bianco, Stefano
2018-01-01
Abstract
Le lingue e l’inglese degli Haiku, in Nel «melograno di lingue». Pluringuismo e traduzione in Andrea Zanzotto, a cura di Giorgia Bongiorno e Laura Toppan, Firenze University Press, 2018, pp. 41-47. Il contributo è un primo sintetico tentativo di tirare le fila sulla valenza delle lingue altre rispetto all’italiano – latino, greco, dialetto veneto, francese, tedesco – che, con diverse connotazioni, entrano nella poesia di Zanzotto fin dagli esordi. L’esemplificazione ha un occhio di riguardo per la diacronia zanzottiana. La parte finale è dedicata a quegli Haiku for a Season, composti integralmente in inglese e usciti postumi in edizione americana nel 2012, con libera traduzione italiana dell’autore, e solo nel 2019 pubblicati in Italia da Mondadori. Diversamente da quanto avviene per gli inserti delle altre lingue, che negli ultimi libri di Zanzotto (Meteo, Sovrimpressioni, Conglomerati) subiscono un livellamento all’insegna di un abbassamento di registro, gli inserti in lingua inglese mantengono le connotazioni spregiative e alienanti di sempre. Si avanzano ipotesi sul motivo per cui l’inglese degli Haiku appaia invece del tutto innocente e pacificato, in controtendenza rispetto ai libri maggiori. Il saggio è un concentrato della lunga frequentazione della poesia di Zanzotto da parte del curatore delle opere presso Mondadori e deriva da un intervento tenuto al convegno internazionale su Andrea Zanzotto presso l’Université de Lorraine – Nancy.File | Dimensione | Formato | |
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