The aim of this study is to investigate Italy’s development cooperation policies and their evolution in Africa between the 1950s and the 1960s. Therefore, the report retraces Italian main approaches – also from the regulatory point of view – adopted in that decade of tentative help actions which preceded a real cooperation. The analyse of postcolonial relationships evolution by such support policies, and the focus on motives, results and prospects of Italian assistance to Africa try to understand how and when such a behaviour brought about the reversal of the country’s colonial attitude, and to verify the permanence of a colonial culture in Italy during the postwar period.

La ricerca si è posta come fine lo studio delle politiche di sviluppo dell’Italia in Africa e la loro evoluzione a cavallo fra gli anni Cinquanta e Sessanta. La tesi ricostruisce quindi gli aspetti principali, anche a livello normativo, di quel decennio di incerta sperimentazione nell’assistenza, che precedette in Italia l’avvio di una vera e propria politica di cooperazione allo sviluppo. Analizzando l’evoluzione delle relazioni postcoloniali attraverso le politiche degli aiuti e mettendo a fuoco i moventi, gli esiti e le prospettive delle politiche di assistenza italiane nel continente africano, si è tentato poi di comprendere come e in che momenti la cooperazione italiana abbia portato con sé il ribaltamento della prospettiva coloniale e si è affrontato il tema della permanenza della cultura coloniale nel contesto del dopoguerra in Italia. Nel tentativo di portare alla luce discontinuità e persistenze dei rapporti italiani con l’Africa, ci si è interrogati su come le valutazioni italiane sugli obiettivi da raggiungere nell’azione in Africa e sul modo di perseguirli mutino nel tempo e su quanto questo cambiamento sia derivato da un consapevole e condiviso progetto politico, gestito all’interno delle strutture dello Stato da uno specifico gruppo di “esperti” di questioni africane e influenzato più o meno da altri attori, dall’azione dei partiti politici, dai gruppi economici e dalla stessa società civile. È stata applicata allo scopo una nozione di cooperazione la più ampia possibile, che comprende quindi non solo i veri e propri aiuti, ma anche i diversi piani d’azione paralleli: l’ambito politico-diplomatico in primo luogo, ma anche quello della diplomazia commerciale e dei contatti culturali. La vastità delle aree di interesse della politica italiana verso l’Africa in quegli anni ha imposto la necessità di ridurre il campo di indagine, selezionando alcuni paesi da analizzare più in dettaglio per chiarirne i rapporti con l’Italia. La scelta di un approccio comparativo, del resto, ha dato respiro a tutta l’indagine, permettendo di fornire una panoramica completa del modus operandi dell’Italia in Africa attraverso i quattro case studies individuati, ovvero la Somalia, la Libia, la Tunisia e il Sudan; contesti in cui si possono rintracciare peculiarità interessanti per ciò che concerne la situazione pregressa dell’influenza italiana, la presenza di gruppi di pressione locale ed esterni diversificati per ruolo e grado di interesse, la metodologia cooperativa. Essendo il tema quasi completamente inevaso dalla storiografia, la tesi si appoggia abbondantemente su fonti d’archivio, ovvero sommariamente: per la ricostruzione della normativa si è fatto riferimento agli Atti parlamentari dalla I alla V legislatura (con specifica attenzione per le discussioni all’interno della Commissione III per gli Affari Esteri); per il piano d’azione politico-diplomatico, alle carte dell’Ufficio III della Direzione Generale Affari Politici del MAE; per la diplomazia commerciale, all’archivio della Direzione Generale Sviluppo e Scambi del Ministero per il Commercio Estero; per la più ampia ricostruzione delle complesse reti di relazioni fra la politica e tutto quel mondo “africano” che in Italia di quei temi continua a occuparsi anche dopo la perdita delle colonie, si sono visionati gli archivi privati di due personalità democristiane direttamente coinvolte nel processo di ridefinizione dei rapporti italiani con l’Africa postcoloniale, ovvero l’Archivio Brusasca e l’Archivio Vedovato.

Cansella, I. (2018). Il ritorno dell'Italia in Africa. Affari e cooperazione fra anni Cinquanta e Sessanta.

Il ritorno dell'Italia in Africa. Affari e cooperazione fra anni Cinquanta e Sessanta

CANSELLA, ILARIA
2018-01-01

Abstract

The aim of this study is to investigate Italy’s development cooperation policies and their evolution in Africa between the 1950s and the 1960s. Therefore, the report retraces Italian main approaches – also from the regulatory point of view – adopted in that decade of tentative help actions which preceded a real cooperation. The analyse of postcolonial relationships evolution by such support policies, and the focus on motives, results and prospects of Italian assistance to Africa try to understand how and when such a behaviour brought about the reversal of the country’s colonial attitude, and to verify the permanence of a colonial culture in Italy during the postwar period.
2018
Cansella, I. (2018). Il ritorno dell'Italia in Africa. Affari e cooperazione fra anni Cinquanta e Sessanta.
Cansella, Ilaria
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1039534