La sentenza n. 2875/2017 della Corte di cassazione si inserisce nel fervido dibattito su due questioni di stretto interesse per tutti gli operatori del diritto tributario, rappresentate, da un lato, dalla obbligatorietà del contraddittorio nella fase che precede l’emissione dell’atto impositivo, condizionandone la validità e, dall’altro lato, della legittimità delle rettifiche fondate sulla condotta antieconomica dell’imprenditore. Per entrambe, la conclusione che viene raggiunta è quella per cui, quando sono in gioco tributi c.d. armonizzati, i principi comunitari offrono soluzioni univoche, portando a ritenere: a) il contraddittorio obbligatorio (con la sola eccezione dell’ipotesi in cui lo stesso non avrebbe disvelato alcuna utilità per la ricostruzione della fattispecie) e, b) la (mera) valutazione di non economicità della condotta imprenditoriale insufficiente a giustificare il diniego alla detrazione dell’IVA. Le motivazioni che sostengono questa decisione offrono taluni spunti anche per una riflessione che coinvolge la disciplina relativa ai tributi interni, specie con riferimento al contraddittorio sul quale persiste la difficoltà di individuare un orientamento univoco della stessa giurisprudenza.

Dami, F. (2017). Contraddittorio endoprocedimentale e antieconomicità: se si tratta di IVA prevalgono i principi comunitari. GT(8-9), 689-693.

Contraddittorio endoprocedimentale e antieconomicità: se si tratta di IVA prevalgono i principi comunitari

Filippo Dami
2017-01-01

Abstract

La sentenza n. 2875/2017 della Corte di cassazione si inserisce nel fervido dibattito su due questioni di stretto interesse per tutti gli operatori del diritto tributario, rappresentate, da un lato, dalla obbligatorietà del contraddittorio nella fase che precede l’emissione dell’atto impositivo, condizionandone la validità e, dall’altro lato, della legittimità delle rettifiche fondate sulla condotta antieconomica dell’imprenditore. Per entrambe, la conclusione che viene raggiunta è quella per cui, quando sono in gioco tributi c.d. armonizzati, i principi comunitari offrono soluzioni univoche, portando a ritenere: a) il contraddittorio obbligatorio (con la sola eccezione dell’ipotesi in cui lo stesso non avrebbe disvelato alcuna utilità per la ricostruzione della fattispecie) e, b) la (mera) valutazione di non economicità della condotta imprenditoriale insufficiente a giustificare il diniego alla detrazione dell’IVA. Le motivazioni che sostengono questa decisione offrono taluni spunti anche per una riflessione che coinvolge la disciplina relativa ai tributi interni, specie con riferimento al contraddittorio sul quale persiste la difficoltà di individuare un orientamento univoco della stessa giurisprudenza.
2017
Dami, F. (2017). Contraddittorio endoprocedimentale e antieconomicità: se si tratta di IVA prevalgono i principi comunitari. GT(8-9), 689-693.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/1024290