Il lavoro intende approfondire – grazie a nuove ricerche documentarie – alcuni temi già accennati in un mio intervento ad un precedente convegno (“Controllare il territorio. Norme, corpi e conflitti tra medioevo e prima guerra mondiale”, Abbiategrasso- Milano, 2010). Lo spazio geografico prescelto è quello della Toscana meridionale territorio privo di forti e consolidate reti urbane, rimasto a lungo noto per la sua insicurezza e nel quale il controllo delle forze di polizia si presentava alquanto frammentario, difficile e incostante. Territorio pericoloso per lo spadroneggiare del banditismo, dei contrabbandi, dei pericoli provenienti via mare. Allo stesso tempo, tuttavia, importante per risorse fondamentali come il sale, il grano, l’allevamento e il pascolo transumante ecc. tutte attività legate alla mobilità, al commercio, alle reti di comunicazione. L’intervento mirerà ad approfondire aspetti legati alle politiche di controllo del territorio (“serrare i passi”) attraverso il disciplinamento del traffico e il tentativo di regolare la mobilità applicati a punti di passaggio ben definiti o sui quali si cercava di convogliare le direttrici di transito: guadi e passi di barca per l’attraversamento dei fiumi; punti di passaggio obbligati per il transito del bestiame transumante (le cosiddette “calle”); punti di osservazione e di controllo doganale; torri di avvistamento sul litorale; edifici di controllo frontaliero. La cronologia sarà incentrata prevalentemente sulla seconda metà del XVI secolo, con possibili approfondimenti anche nella documentazione dei secoli seguenti
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Titolo: | Note sul controllo della viabilità e della mobilità nella Toscana meridionale in età moderna (secc. XVI-XVIII) |
Autori: | |
Anno: | Being printed |
Citazione: | Zagli, A. (In corso di stampa). Note sul controllo della viabilità e della mobilità nella Toscana meridionale in età moderna (secc. XVI-XVIII). In La polizia nelle strade e nelle acque navigabili: dalla sicurezza alla regolazione del traffico (pp.1-34). Soveria Mannelli : Rubbettino. |
Abstract: | Il lavoro intende approfondire – grazie a nuove ricerche documentarie – alcuni temi già accennati in un mio intervento ad un precedente convegno (“Controllare il territorio. Norme, corpi e conflitti tra medioevo e prima guerra mondiale”, Abbiategrasso- Milano, 2010). Lo spazio geografico prescelto è quello della Toscana meridionale territorio privo di forti e consolidate reti urbane, rimasto a lungo noto per la sua insicurezza e nel quale il controllo delle forze di polizia si presentava alquanto frammentario, difficile e incostante. Territorio pericoloso per lo spadroneggiare del banditismo, dei contrabbandi, dei pericoli provenienti via mare. Allo stesso tempo, tuttavia, importante per risorse fondamentali come il sale, il grano, l’allevamento e il pascolo transumante ecc. tutte attività legate alla mobilità, al commercio, alle reti di comunicazione. L’intervento mirerà ad approfondire aspetti legati alle politiche di controllo del territorio (“serrare i passi”) attraverso il disciplinamento del traffico e il tentativo di regolare la mobilità applicati a punti di passaggio ben definiti o sui quali si cercava di convogliare le direttrici di transito: guadi e passi di barca per l’attraversamento dei fiumi; punti di passaggio obbligati per il transito del bestiame transumante (le cosiddette “calle”); punti di osservazione e di controllo doganale; torri di avvistamento sul litorale; edifici di controllo frontaliero. La cronologia sarà incentrata prevalentemente sulla seconda metà del XVI secolo, con possibili approfondimenti anche nella documentazione dei secoli seguenti |
Handle: | http://hdl.handle.net/11365/1009719 |
Appare nelle tipologie: | 4.1 Contributo in Atti di convegno |
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http://hdl.handle.net/11365/1009719