Theodericus proclaims repeatedly, through the pen of Cassiodorus Senator, the current general validity of Roman law. He wants to appear as the successor of the Roman emperors of the West. The edicta of sovereign Goth are in fact comparable (also in consideration of their effectiveness quite different from that of previous edicts magistrate rigidly limited) to the imperial constitutiones; in his view the law that must guide the behavior and regulate relations between all his subjects is, in essence, Roman law or a law that from this derives directly or that this is inspired. The Theodoric edicta did not come out of the rut of the Roman legal tradition; the law of the Theodosian Code continued to live in that part of the West (until the pragmatica sanctio pro petitione Vigilii) thanks to ‘legislative work’ of sovereigns Goths, who simplified and adapted it (sometimes also with contributions coming from a different culture, and certainly more rough in the art of law).

Teoderico proclama ripetutamente, attraverso la penna di Cassiodoro Senatore, l'attuale validità generale del diritto romano. Vuole apparire come il successore degli imperatori romani d'Occidente. Gli edicta del sovrano goto sono infatti paragonabili (anche in considerazione della loro efficacia ben diversa da quella dei precedenti editti magistratuali rigidamente limitati) alle Constitutiones imperiali; nella sua visione, il diritto che deve guidare i comportamenti e regolare i rapporti tra tutti i suoi sudditi è, in sostanza, il diritto romano o un diritto che da questo deriva direttamente o che a questo si ispira. Gli edicta di Teoderico non escono dal solco della tradizione giuridica romana; il diritto del Codice Teodosiano continuò a vivere in quella parte dell’Occidente (fino alla pragmatica sanctio pro petitione Vigilii) grazie al ‘lavoro legislativo’ dei sovrani goti, che lo semplificò e lo adattatò (a volte anche con contributi provenienti da una cultura diversa, e certamente più ruvida nella scienza del diritto).

Pietrini, S. (2016). I sovrani goti e il ius commune nelle Variae di Cassiodoro Senatore. In M.N. C. Lorenzi (a cura di), Atti dell'Accademia romanistica costantiniana. XXI. Frontiere della romanità nel mondo tardo antico: appartenenza, contiguità, alterità, trasformazione e prassi (pp. 355-372). Napoli : Edizioni Scientifiche Italiane.

I sovrani goti e il ius commune nelle Variae di Cassiodoro Senatore

PIETRINI, STEFANIA
2016-01-01

Abstract

Theodericus proclaims repeatedly, through the pen of Cassiodorus Senator, the current general validity of Roman law. He wants to appear as the successor of the Roman emperors of the West. The edicta of sovereign Goth are in fact comparable (also in consideration of their effectiveness quite different from that of previous edicts magistrate rigidly limited) to the imperial constitutiones; in his view the law that must guide the behavior and regulate relations between all his subjects is, in essence, Roman law or a law that from this derives directly or that this is inspired. The Theodoric edicta did not come out of the rut of the Roman legal tradition; the law of the Theodosian Code continued to live in that part of the West (until the pragmatica sanctio pro petitione Vigilii) thanks to ‘legislative work’ of sovereigns Goths, who simplified and adapted it (sometimes also with contributions coming from a different culture, and certainly more rough in the art of law).
2016
978-88-495-3124-4
Teoderico proclama ripetutamente, attraverso la penna di Cassiodoro Senatore, l'attuale validità generale del diritto romano. Vuole apparire come il successore degli imperatori romani d'Occidente. Gli edicta del sovrano goto sono infatti paragonabili (anche in considerazione della loro efficacia ben diversa da quella dei precedenti editti magistratuali rigidamente limitati) alle Constitutiones imperiali; nella sua visione, il diritto che deve guidare i comportamenti e regolare i rapporti tra tutti i suoi sudditi è, in sostanza, il diritto romano o un diritto che da questo deriva direttamente o che a questo si ispira. Gli edicta di Teoderico non escono dal solco della tradizione giuridica romana; il diritto del Codice Teodosiano continuò a vivere in quella parte dell’Occidente (fino alla pragmatica sanctio pro petitione Vigilii) grazie al ‘lavoro legislativo’ dei sovrani goti, che lo semplificò e lo adattatò (a volte anche con contributi provenienti da una cultura diversa, e certamente più ruvida nella scienza del diritto).
Pietrini, S. (2016). I sovrani goti e il ius commune nelle Variae di Cassiodoro Senatore. In M.N. C. Lorenzi (a cura di), Atti dell'Accademia romanistica costantiniana. XXI. Frontiere della romanità nel mondo tardo antico: appartenenza, contiguità, alterità, trasformazione e prassi (pp. 355-372). Napoli : Edizioni Scientifiche Italiane.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/998226