«Cum acta sua sint». Aspetti della conservazione delle carte dei notai in età tardo-medievale e moderna (secoli XV-XVIII)

Partendo dal problema metodologico emerso dagli scritti di Filippo Valenti in riferimento all’aderenza o meno degli archivi all’immagine dei soggetti produttori, il saggio ha focalizzato il tema della produzione, conservazione e tradizione documentaria di mano notarile, con particolare riferimento al contesto giudiziario, nei diversi sistemi politici e istituzionali degli Stati dell’Italia centro-settentrionale, a partire dall’età basso medievale fin dentro l’epoca della restaurazione. Ciò ha rivelato come la corrispondenza fra sedimentazione documentaria ed ente produttore – principio cardine della teoria archivistica di Giorgio Cencetti – sia profondamente da riconsiderare, specie alla luce della centralità dei notai non solo come produttori, ma anche come conservatori di documenti e quindi come organizzatori della memoria storica degli istituti ove operarono. The essay starts from the methodological problem that emerged from the writings of Filippo Valenti with reference to the relationship between archives and producers. In particular, the focus is on the issue of the production, conservation and transmission of notarial documentation, with reference to the judicial context in the states of central-northern Italy, starting from the low medieval age up to the time of the Restoration. The research revealed that the correspondence between documentary sedimentation and institution - at the basis of Giorgio Cencetti's archival theory - needs to be deeply reconsidered, especially in light of the centrality of notaries, not only as producers, but also as conservators of documents and therefore as organizers of the historical memory of the institutes where they operated.