Il testo presenta un’analisi del frammento Capitalismo come religione (1921) di Walter Benjamin, incentrata su quattro motivi essenziali. La prima sezione è dedicata al rapporto fra tale frammento e il saggio Destino e carattere (1919) in cui Benjamin elabora una teoria del rapporto fra paganesimo, culto e rituale che funge come premessa della sua argomentazione. La seconda sezione cerca di chiarire le ambiguità del termine tedesco Schuld che significa tanto “debito” quanto “colpa”, concetti che stanno al centro del dispositivo concettuale del frammento. Le osservazioni di Benjamin vengono confrontate con brani di Nietzsche, Platone e del Vangelo di Matteo che confermano le affinità e la commistione fra il significato economico e quello religioso e morale del termine Schuld, rafforzando in questo modo la tesi di Benjamin. Nella terza sezione viene messa a fuoco la funzione fondamentale del rapporto fra credito e debito nello scambio economico e soprattutto nell’ambito del capitalismo contemporaneo. La quarta sezione, infine, approfondisce il concetto di Umkehr, “inversione di rotta”, con il quale Benjamin cerca di rovesciare il rapporto fra debito e colpa. Si sostiene che il concetto traduce il termine ebraico teshuva, ripreso dal trattato Die Religion der Vernunft aus den Quellen des Judentums di Hermann Cohen. Viene mostrato come nel suo saggio su Kafka (1934) Benjamin elabori ulteriormente tale concetto, conferendogli un senso non più religioso ma strettamente etico.

Haerle, K.C. (2014). Religione senza religione. In Il culto del capitale (pp. 89-103). Roma : Quodlibet.

Religione senza religione

HAERLE, KARL CLEMENS
2014-01-01

Abstract

Il testo presenta un’analisi del frammento Capitalismo come religione (1921) di Walter Benjamin, incentrata su quattro motivi essenziali. La prima sezione è dedicata al rapporto fra tale frammento e il saggio Destino e carattere (1919) in cui Benjamin elabora una teoria del rapporto fra paganesimo, culto e rituale che funge come premessa della sua argomentazione. La seconda sezione cerca di chiarire le ambiguità del termine tedesco Schuld che significa tanto “debito” quanto “colpa”, concetti che stanno al centro del dispositivo concettuale del frammento. Le osservazioni di Benjamin vengono confrontate con brani di Nietzsche, Platone e del Vangelo di Matteo che confermano le affinità e la commistione fra il significato economico e quello religioso e morale del termine Schuld, rafforzando in questo modo la tesi di Benjamin. Nella terza sezione viene messa a fuoco la funzione fondamentale del rapporto fra credito e debito nello scambio economico e soprattutto nell’ambito del capitalismo contemporaneo. La quarta sezione, infine, approfondisce il concetto di Umkehr, “inversione di rotta”, con il quale Benjamin cerca di rovesciare il rapporto fra debito e colpa. Si sostiene che il concetto traduce il termine ebraico teshuva, ripreso dal trattato Die Religion der Vernunft aus den Quellen des Judentums di Hermann Cohen. Viene mostrato come nel suo saggio su Kafka (1934) Benjamin elabori ulteriormente tale concetto, conferendogli un senso non più religioso ma strettamente etico.
2014
9788874626298
Haerle, K.C. (2014). Religione senza religione. In Il culto del capitale (pp. 89-103). Roma : Quodlibet.
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