Obiettivo della ricerca è approfondire i caratteri strutturali e le dinamiche evolutive di un particolare segmento dell’artigianato toscano, quello delle imprese dell’artigianato artistico e tradizionale (d’ora in poi AAT). In particolare, l’indagine intende fornire una prima e aggiornata fotografia dell’AAT in Toscana prendendo spunto e approfondendo le variabili identificative suggerite dalla normativa regionale di riferimento (L.R. 58/99); si individuano inoltre alcuni caratteri che più sembrano incidere positivamente sulle performance delle imprese artigiane nonché si forniscono dei primi elementi di riflessione per le possibili azioni di policy a livello regionale. L’indagine, svolta tra il secondo semestre del 2000 e il primo semestre del 2001, si è sviluppata in due fasi principali:  Una prima fase di inquadramento teorico e normativo dell’aggregato oggetto d’analisi, nonché di prima raccolta ed elaborazione dati sui principali caratteri strutturali dell’AAT in Toscana. Trattandosi di un’indagine strutturale si sono analizzati, analogamente ad altri studi dell’Osservatorio regionale sull’artigianato in Toscana, il ruolo svolto dalle imprese dell’ATT nell’economia regionale facendo riferimento a un gruppo limitato di indicatori essenziali (distribuzione settoriale e territoriale della popolazione di riferimento, caratteristiche principali delle lavorazioni, composizione per tipologie di imprese); i dati sono stati raccolti tramite interviste telefoniche somministrate a un campione “ampio” di operatori del settore (2.964 imprese intervistate) statisticamente rappresentativo dell’universo regionale.  Una seconda fase di analisi delle formule imprenditoriali nell’AAT in Toscana. Si approfondiscono alcuni tratti distintivi delle imprese dell’AAT rispetto ad altre tipologie di artigianato, la particolare natura dei loro profili imprenditoriali, i cambiamenti gestionali e strategici che stanno vivendo questi attori dell’artigianato regionale. Ciò al fine di cogliere eventuali elementi innovativi nelle tradizionali figure dei “mestieri” artigiani, dei punti di “rottura” rispetto al passato, dei possibili sentieri di sviluppo nel breve-medio periodo, delle variabili strutturali e comportamentali che sembrano contraddistinguere le imprese dalle migliori performance sul mercato. A tale fine sono state svolte una serie di interviste dirette, tramite l’ausilio di un questionario, somministrato a un secondo campione “ristretto” (370 imprese intervistate) sempre statisticamente rappresentativo dell’universo regionale. L’indagine si articola in sei distinte sezioni che esaminano aspetti diversi dell’AAT in Toscana. Nel primo capitolo si approfondisce l’aspetto definitorio dell’AAT al fine di individuare in modo più preciso l’universo oggetto d’indagine. Anzitutto si esaminano le possibili definizioni di “artigianato artistico e tradizionale” proposte nelle diverse normative regionali in materia, facendo specifico riferimento alla definizione proposta dalla L.R 58/99 della Regione Toscana (§ 1.1). Per identificare la popolazione di riferimento si è ricorso anche all’autodefinizione da parte degli stessi imprenditori che hanno dichiarato o meno la propria appartenenza all’AAT al di là dei criteri settoriali previsti dalla normativa (§ 1.2). Ciò ha permesso di selezionare un primo ampio campione di imprese toscane che sono state intervistate tramite interviste telefoniche; i dati raccolti forniscono delle prime stime rappresentative dell’universo regionale dell’AAT su alcuni caratteri rilevanti (settore, provincia, prodotti, materiali, ecc.). Si è poi cercato di arricchire, e per certi versi superare, i criteri di definizione giuridica dell’impresa dell’AAT per poterne osservare più in profondità i relativi comportamenti imprenditoriali. A tal fine si è svolta una breve disamina di alcuni studi sull’AAT in modo da individuare degli elementi di specificità nelle variabili rilevanti e nei comportamenti strategici di questo particolare segmento dell’artigianato (§ 1.3). Ciò ha permesso di delineare un primo quadro di sintesi delle variabili rilevanti per l’analisi dell’AAT e di sottolineare il ruolo centrale svolto dai processi cognitivi e dalle soluzioni organizzative nelle strategie di sviluppo dell’AAT. Nel secondo capitolo si analizzano i settori tipici e il tema del radicamento territoriale dell’artigianato artistico e tradizionale in Toscana. Oltre alla distribuzione settoriale della popolazione di riferimento (§ 2.1) si esaminano anche i materiali lavorati e i prodotti/servizi eseguiti dall’AAT (§ 2.2) permettendo di individuare alcuni elementi di specificità nella distribuzione territoriale delle imprese e una diversa distribuzione delle principali tipologie di artigianato (artistico, tradizionale e del restauro) nelle varie aree merceologiche. Si approfondisce altresì l’aspetto spaziale del fenomeno, osservando le diverse aree di concentrazione dell’artigianato artistico in Toscana (§ 2.3). Ciò consente una prima lettura del rapporto esistente tra i sistemi economici locali e le diverse tipologie di artigianato, della presenza di processi di agglomerazione geografica per province, delle diverse espressioni di radicamento territoriale dell’AAT in Toscana. Ne emerge che la localizzazione aziendale è una variabile significativa per spiegare alcune differenze nei comportamenti imprenditoriali delle imprese dell’AAT. Nel terzo capitolo l’attenzione si è invece concentrata sulle formule imprenditoriali e sui sentieri di sviluppo dell’AAT in Toscana facendo riferimento ai risultati dell’indagine diretta rivolta al secondo campione “ristretto” di artigiani toscani. In particolare, si approfondiscono i profili imprenditoriali tipici dell’AAT (§ 3.1), la natura del processo produttivo e la tecnologia utilizzata (§ 3.2), le caratteristiche del prodotto e del mercato finale (§ 3.3), la natura degli investimenti e il ruolo delle politiche locali (§ 3.4), l’attuale stadio evolutivo e le prospettive future (§ 3.5). L’analisi condotta permette di individuare alcuni elementi distintivi dell’AAT rispetto ad altre tipologie di artigianato e, per alcuni caratteri, dei differenti comportamenti imprenditoriali distinti per macro-tipologie di artigianato (artistico e tradizionale), per tipo di sistema locale di riferimento (area urbana, distretto, altro sistema locale), per le diverse classi dimensionali delle imprese misurate in base al numero degli addetti. Nel quarto capitolo si esaminano i caratteri distintivi delle risorse umane occupate nelle imprese dell’AAT e la natura dei processi di apprendimento in tali realtà aziendali. Le caratteristiche degli addetti sono approfondite facendo riferimento ad alcuni caratteri (posizione professionale, età, titolo di studio, ecc.) che consentono di individuare le traiettorie professionali e alcune “strozzature” nei meccanismi di replicazione delle competenze (§ 4.1). Quest’ultimo aspetto viene sviluppato osservando la particolare natura dei processi cognitivi e delle soluzioni organizzative nell’AAT (§ 4.2). Si evidenziano alcuni circuiti di apprendimento preferenziali e, in particolare, se ne individuano alcuni potenzialmente fecondi per competere in contesti ad elevata complessità ambientale (la soluzione organizzativa basata sul modello della rete di imprese); vengono altresì confermati alcuni noti ritardi del mondo artigiano nel dominare conoscenze manageriali di livello “superiore” (nell’area del marketing, della R&S, nell’area finanziaria, ecc.). Nel quinto capitolo si è tentato un confronto tra i risultati emersi nella presente ricerca e quelli nella prima indagine strutturale sull’artigianato in Toscana: l’obiettivo era individuare un eventuale modello di impresa dell’artigianato artistico e tradizionale considerato “vincente”. Utilizzando più variabili di riferimento (variazioni di fatturato, addetti, investimenti, ecc.), è stato costruito un indicatore sintetico di performance che ha permesso di suddividere le imprese dell’AAT con perfomance “positive” dalle imprese apparentemente “meno virtuose”. In particolare si è cercato di verificare la presenza di legami fra le performance strutturali (i risultati aziendali di medio-lungo periodo) e le singole caratteristiche aziendali approfondite nei capitoli precedenti (aspetti territoriali, caratteri dimensionali, risorse umane, ecc.) individuando alcune correlazioni significative. Nel sesto capitolo si fa il punto sulle politiche regionali in materia di artigianato artistico e tradizionale con particolare riferimento alla realtà toscana. Anzitutto si propone un quadro di sintesi degli interventi regionali più significativi in materia di AAT in Italia (§ 6.1); successivamente si sottolineano i primi risultati raggiunti dalle politiche a favore dell’artigianato artistico e tradizionale attuate in Toscana (§ 6.2). Le considerazioni conclusive sono suddivise in due parti. In primo luogo ci si focalizza sui caratteri distintivi dei processi di sviluppo dell’AAT in Toscana e si fornisce una prima lettura degli elementi di specificità emersi nei comportamenti imprenditoriali di questo particolare segmento di artigianato (§ 7.1). Sulla base dei risultati emersi dalla presente indagine, si forniscono poi alcuni spunti di riflessione per le future azioni di policy della Regione Toscana in materia di AAT (§ 7.2) Lorenzo Zanni è il coordinatore scientifico della ricerca e ha redatto: introduzione, Cap. 1 (con L. Simoncini), Cap. 3, Conclusioni

Zanni, L. (a cura di). (2001). Le imprese dell'artigianato artistico e tradizionale in Toscana. FIRENZE : Regione Toscana.Osservatorio Regionale Toscano sull’Artigianato. Regione Toscana - Unioncamere Toscana - CNA Toscana - Confartigianato Toscana.

Le imprese dell'artigianato artistico e tradizionale in Toscana

ZANNI, LORENZO
2001-01-01

Abstract

Obiettivo della ricerca è approfondire i caratteri strutturali e le dinamiche evolutive di un particolare segmento dell’artigianato toscano, quello delle imprese dell’artigianato artistico e tradizionale (d’ora in poi AAT). In particolare, l’indagine intende fornire una prima e aggiornata fotografia dell’AAT in Toscana prendendo spunto e approfondendo le variabili identificative suggerite dalla normativa regionale di riferimento (L.R. 58/99); si individuano inoltre alcuni caratteri che più sembrano incidere positivamente sulle performance delle imprese artigiane nonché si forniscono dei primi elementi di riflessione per le possibili azioni di policy a livello regionale. L’indagine, svolta tra il secondo semestre del 2000 e il primo semestre del 2001, si è sviluppata in due fasi principali:  Una prima fase di inquadramento teorico e normativo dell’aggregato oggetto d’analisi, nonché di prima raccolta ed elaborazione dati sui principali caratteri strutturali dell’AAT in Toscana. Trattandosi di un’indagine strutturale si sono analizzati, analogamente ad altri studi dell’Osservatorio regionale sull’artigianato in Toscana, il ruolo svolto dalle imprese dell’ATT nell’economia regionale facendo riferimento a un gruppo limitato di indicatori essenziali (distribuzione settoriale e territoriale della popolazione di riferimento, caratteristiche principali delle lavorazioni, composizione per tipologie di imprese); i dati sono stati raccolti tramite interviste telefoniche somministrate a un campione “ampio” di operatori del settore (2.964 imprese intervistate) statisticamente rappresentativo dell’universo regionale.  Una seconda fase di analisi delle formule imprenditoriali nell’AAT in Toscana. Si approfondiscono alcuni tratti distintivi delle imprese dell’AAT rispetto ad altre tipologie di artigianato, la particolare natura dei loro profili imprenditoriali, i cambiamenti gestionali e strategici che stanno vivendo questi attori dell’artigianato regionale. Ciò al fine di cogliere eventuali elementi innovativi nelle tradizionali figure dei “mestieri” artigiani, dei punti di “rottura” rispetto al passato, dei possibili sentieri di sviluppo nel breve-medio periodo, delle variabili strutturali e comportamentali che sembrano contraddistinguere le imprese dalle migliori performance sul mercato. A tale fine sono state svolte una serie di interviste dirette, tramite l’ausilio di un questionario, somministrato a un secondo campione “ristretto” (370 imprese intervistate) sempre statisticamente rappresentativo dell’universo regionale. L’indagine si articola in sei distinte sezioni che esaminano aspetti diversi dell’AAT in Toscana. Nel primo capitolo si approfondisce l’aspetto definitorio dell’AAT al fine di individuare in modo più preciso l’universo oggetto d’indagine. Anzitutto si esaminano le possibili definizioni di “artigianato artistico e tradizionale” proposte nelle diverse normative regionali in materia, facendo specifico riferimento alla definizione proposta dalla L.R 58/99 della Regione Toscana (§ 1.1). Per identificare la popolazione di riferimento si è ricorso anche all’autodefinizione da parte degli stessi imprenditori che hanno dichiarato o meno la propria appartenenza all’AAT al di là dei criteri settoriali previsti dalla normativa (§ 1.2). Ciò ha permesso di selezionare un primo ampio campione di imprese toscane che sono state intervistate tramite interviste telefoniche; i dati raccolti forniscono delle prime stime rappresentative dell’universo regionale dell’AAT su alcuni caratteri rilevanti (settore, provincia, prodotti, materiali, ecc.). Si è poi cercato di arricchire, e per certi versi superare, i criteri di definizione giuridica dell’impresa dell’AAT per poterne osservare più in profondità i relativi comportamenti imprenditoriali. A tal fine si è svolta una breve disamina di alcuni studi sull’AAT in modo da individuare degli elementi di specificità nelle variabili rilevanti e nei comportamenti strategici di questo particolare segmento dell’artigianato (§ 1.3). Ciò ha permesso di delineare un primo quadro di sintesi delle variabili rilevanti per l’analisi dell’AAT e di sottolineare il ruolo centrale svolto dai processi cognitivi e dalle soluzioni organizzative nelle strategie di sviluppo dell’AAT. Nel secondo capitolo si analizzano i settori tipici e il tema del radicamento territoriale dell’artigianato artistico e tradizionale in Toscana. Oltre alla distribuzione settoriale della popolazione di riferimento (§ 2.1) si esaminano anche i materiali lavorati e i prodotti/servizi eseguiti dall’AAT (§ 2.2) permettendo di individuare alcuni elementi di specificità nella distribuzione territoriale delle imprese e una diversa distribuzione delle principali tipologie di artigianato (artistico, tradizionale e del restauro) nelle varie aree merceologiche. Si approfondisce altresì l’aspetto spaziale del fenomeno, osservando le diverse aree di concentrazione dell’artigianato artistico in Toscana (§ 2.3). Ciò consente una prima lettura del rapporto esistente tra i sistemi economici locali e le diverse tipologie di artigianato, della presenza di processi di agglomerazione geografica per province, delle diverse espressioni di radicamento territoriale dell’AAT in Toscana. Ne emerge che la localizzazione aziendale è una variabile significativa per spiegare alcune differenze nei comportamenti imprenditoriali delle imprese dell’AAT. Nel terzo capitolo l’attenzione si è invece concentrata sulle formule imprenditoriali e sui sentieri di sviluppo dell’AAT in Toscana facendo riferimento ai risultati dell’indagine diretta rivolta al secondo campione “ristretto” di artigiani toscani. In particolare, si approfondiscono i profili imprenditoriali tipici dell’AAT (§ 3.1), la natura del processo produttivo e la tecnologia utilizzata (§ 3.2), le caratteristiche del prodotto e del mercato finale (§ 3.3), la natura degli investimenti e il ruolo delle politiche locali (§ 3.4), l’attuale stadio evolutivo e le prospettive future (§ 3.5). L’analisi condotta permette di individuare alcuni elementi distintivi dell’AAT rispetto ad altre tipologie di artigianato e, per alcuni caratteri, dei differenti comportamenti imprenditoriali distinti per macro-tipologie di artigianato (artistico e tradizionale), per tipo di sistema locale di riferimento (area urbana, distretto, altro sistema locale), per le diverse classi dimensionali delle imprese misurate in base al numero degli addetti. Nel quarto capitolo si esaminano i caratteri distintivi delle risorse umane occupate nelle imprese dell’AAT e la natura dei processi di apprendimento in tali realtà aziendali. Le caratteristiche degli addetti sono approfondite facendo riferimento ad alcuni caratteri (posizione professionale, età, titolo di studio, ecc.) che consentono di individuare le traiettorie professionali e alcune “strozzature” nei meccanismi di replicazione delle competenze (§ 4.1). Quest’ultimo aspetto viene sviluppato osservando la particolare natura dei processi cognitivi e delle soluzioni organizzative nell’AAT (§ 4.2). Si evidenziano alcuni circuiti di apprendimento preferenziali e, in particolare, se ne individuano alcuni potenzialmente fecondi per competere in contesti ad elevata complessità ambientale (la soluzione organizzativa basata sul modello della rete di imprese); vengono altresì confermati alcuni noti ritardi del mondo artigiano nel dominare conoscenze manageriali di livello “superiore” (nell’area del marketing, della R&S, nell’area finanziaria, ecc.). Nel quinto capitolo si è tentato un confronto tra i risultati emersi nella presente ricerca e quelli nella prima indagine strutturale sull’artigianato in Toscana: l’obiettivo era individuare un eventuale modello di impresa dell’artigianato artistico e tradizionale considerato “vincente”. Utilizzando più variabili di riferimento (variazioni di fatturato, addetti, investimenti, ecc.), è stato costruito un indicatore sintetico di performance che ha permesso di suddividere le imprese dell’AAT con perfomance “positive” dalle imprese apparentemente “meno virtuose”. In particolare si è cercato di verificare la presenza di legami fra le performance strutturali (i risultati aziendali di medio-lungo periodo) e le singole caratteristiche aziendali approfondite nei capitoli precedenti (aspetti territoriali, caratteri dimensionali, risorse umane, ecc.) individuando alcune correlazioni significative. Nel sesto capitolo si fa il punto sulle politiche regionali in materia di artigianato artistico e tradizionale con particolare riferimento alla realtà toscana. Anzitutto si propone un quadro di sintesi degli interventi regionali più significativi in materia di AAT in Italia (§ 6.1); successivamente si sottolineano i primi risultati raggiunti dalle politiche a favore dell’artigianato artistico e tradizionale attuate in Toscana (§ 6.2). Le considerazioni conclusive sono suddivise in due parti. In primo luogo ci si focalizza sui caratteri distintivi dei processi di sviluppo dell’AAT in Toscana e si fornisce una prima lettura degli elementi di specificità emersi nei comportamenti imprenditoriali di questo particolare segmento di artigianato (§ 7.1). Sulla base dei risultati emersi dalla presente indagine, si forniscono poi alcuni spunti di riflessione per le future azioni di policy della Regione Toscana in materia di AAT (§ 7.2) Lorenzo Zanni è il coordinatore scientifico della ricerca e ha redatto: introduzione, Cap. 1 (con L. Simoncini), Cap. 3, Conclusioni
2001
Zanni, L. (a cura di). (2001). Le imprese dell'artigianato artistico e tradizionale in Toscana. FIRENZE : Regione Toscana.Osservatorio Regionale Toscano sull’Artigianato. Regione Toscana - Unioncamere Toscana - CNA Toscana - Confartigianato Toscana.
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