Comunicazione e conflitti di coppia

Negli ultimi 50 anni i rapporti di coppia sono radicalmente mutati, divenendo sempre più liberi, intensi e stimolanti ma anche molto più difficili da gestire. La relazione di coppia oggi non si limita più alla famiglia e alla procreazione, e non si esaurisce neppure nella sessualità e nei sentimenti, ma mette in gioco molti altri aspetti che portano inevitabilmente ad un aumento delle aspettative verso il partner e ad un confronto di personalità e di mentalità, che può evolversi sia come crescita sia, più spesso, come scontro. Per fronteggiare questa nuova situazione le persone dovrebbero disporre di apposite conoscenze psicologiche e sociologiche e di abilità comunicativo relazionali che però nessuno ha mai insegnato loro, né in famiglia né a scuola, e quindi le aspettative vanno spesso deluse, si generano incomprensioni e conflitti, lo scontro prevale sulla crescita e la coppia prima o poi entra in crisi. Questo libro – e l'omonimo convegno di cui raccoglie gli atti – ha inteso dare un contributo in tal senso, facendo il punto della situazione in merito alle conoscenze teoriche, alle esperienze educative e terapeutiche e alle metodologie per la prevenzione e la risoluzione costruttiva dei conflitti di coppia. Grazie ai contributi di numerosi studiosi in campo psicologico, sociologico e psicoterapeutico oggi si conoscono abbastanza a fondo le cause e le dinamiche dei conflitti di coppia e disponiamo anche di metodologie di prevenzione e di intervento capaci, in certa misura, di trasformare i circoli viziosi in circoli virtuosi, cioè di trasformare uno scontro distruttivo in un confronto costruttivo, con impagabili ricadute per entrambi i partner e per gli eventuali figli. Come anticipa il titolo, un ruolo chiave in tali metodologie è svolto dalla comunicazione: in effetti i conflitti degenerano e diventano distruttivi anche a causa di chiusure comunicative e di difficoltà nelle relazioni e pertanto aumentando le occasioni di comunicazione e migliorandone la qualità si può contribuire a gestirli in modo non distruttivo. Gran parte delle volte ciò che fa problema nella coppia è la modalità inadeguata con cui si affrontano i conflitti, più che gli aspetti oggettivi del contendere, spesso di scarso conto o addirittura futili. In tali casi, modificare il modo in cui i partner comunicano tra loro è già di per sé sufficiente a depotenziare o dissolvere il conflitto. Anche in quei casi in cui l'oggetto del contendere è più serio (ad es. infedeltà, ferma volontà di sposarsi o di non sposarsi, insorgere di incompatibilità caratteriali etc.) e si scontra con l'indisponibilità a negoziare da parte di uno o di entrambi i partner, migliorare la comunicazione ha comunque delle ricadute positive e,se anche non giunge ad evitare la separazione, può almeno facilitare un separarsi costruttivo, senza troppasofferenza e risentimento. L'approccio incentrato sulla comunicazione ha agito da polarizzatore anche nello svolgimento del convegno, fornendo ai diversi punti di vista e modelli concettuali una comune cornice di riferimento, caratterizzata da una focalizzazione sulle relazioni e sui processi piuttosto che sui soggetti e sulle loro caratteristiche individuali – insomma una cornice che potremmo definire olistica. Grazie a ciò, il convegno (ed il libro) ha potuto raccogliere contributi di studiosi ed esperti provenienti da campi disciplinari e professionali molto diversificati: sociologi, psicologi, antropologi, medici, avvocati, counselor, mediatori, educatori e formatori. Non capita spesso di poter mettere a confronto punti di vista e linguaggi così diversi, specie nell'ambito di un convegno scientifico, ma forse la cosa che più ha colpito è l'attenzione e l'impegno a comprendersi con cui tutti si sono posti in reciproca relazione: una dimostrazione vivente che le diversità, se affrontate con disponibilitàe apertura, sono una fonte di arricchimento e non necessariamente di conflitto.