In questa raccolta collettanea di saggi e scritti dedicati al tema dell’ombra, nata intorno alle esperienze che, separatamente, conducono oramai da oltre dieci anni Italo Bressan e Marco Pellizzola. Una ricerca tutta centrata sulla pittura, sulla sua capacità di proporsi quale territorio di nuovi transiti e questo alla luce anche di esperienze di didattica che i due artisti hanno svolto all’interno dei loro rispettivi insegnamenti presso l’Accademia di Brera a Milano. Il saggio di Bignardi parte dalla posizione assunta da Giorgio Agamben, a metà del decennio scorso per approdare all’ idea di “ombra” avanzata da Jung. «Può dirsi contemporaneo – rilevava Agamben - soltanto chi non si lascia accecare dalle luci del secolo e riesce a scorgere in esse la parte dell’ombra, la loro intima oscurità.» Per Jung, essa rappresenta, nelle organizzazioni archetipe – quindi nella sfera dell’inconscio collettivo – della personalità di ciascuno essere umano, la parte della psiche sgradevole e negativa che tende a reprimere, cioè, che affida «all’oblio apparente dell’inconscio». Impulsi istintuali che arrivano ad esprimere una «travolgente volontà di potenza». Attraverso questa traccia l’autore prova a rileggere le esperienze che, autonomamente, Corrado Cagli e Mirko Basaldella conduco tra la fine degli anni Quaranta e i primissimi del decennio successivo.
Bignardi, M. (2014). Scorgere ombre, sentirsi contemporanei. In Viaggio nell'ombra. Italo Bressan e Marco Pellizzola nei margini della pittura (pp. 23-31). Fisciano (SA) : Gutenberg Edizioni.
Scorgere ombre, sentirsi contemporanei
BIGNARDI, MASSIMO
2014-01-01
Abstract
In questa raccolta collettanea di saggi e scritti dedicati al tema dell’ombra, nata intorno alle esperienze che, separatamente, conducono oramai da oltre dieci anni Italo Bressan e Marco Pellizzola. Una ricerca tutta centrata sulla pittura, sulla sua capacità di proporsi quale territorio di nuovi transiti e questo alla luce anche di esperienze di didattica che i due artisti hanno svolto all’interno dei loro rispettivi insegnamenti presso l’Accademia di Brera a Milano. Il saggio di Bignardi parte dalla posizione assunta da Giorgio Agamben, a metà del decennio scorso per approdare all’ idea di “ombra” avanzata da Jung. «Può dirsi contemporaneo – rilevava Agamben - soltanto chi non si lascia accecare dalle luci del secolo e riesce a scorgere in esse la parte dell’ombra, la loro intima oscurità.» Per Jung, essa rappresenta, nelle organizzazioni archetipe – quindi nella sfera dell’inconscio collettivo – della personalità di ciascuno essere umano, la parte della psiche sgradevole e negativa che tende a reprimere, cioè, che affida «all’oblio apparente dell’inconscio». Impulsi istintuali che arrivano ad esprimere una «travolgente volontà di potenza». Attraverso questa traccia l’autore prova a rileggere le esperienze che, autonomamente, Corrado Cagli e Mirko Basaldella conduco tra la fine degli anni Quaranta e i primissimi del decennio successivo.File | Dimensione | Formato | |
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