Nel maggio del 2011 studiosi italiani e stranieri appartenenti a varie aree disciplinari – filosofi, scienziati cognitivi, fisici, informatici e neuroscienziati – si sono ritrovati a Siena per discutere sulla naturalizzabilità della mente. Questo volume è il frutto di quelle discussioni. Al centro dei saggi qui raccolti si trova, semplificando molto, il quesito metafisico sollevato dall’odierno contrasto tra neuroscienze e senso comune: che cosa ci rende capaci di sentire, immaginare, pensare, volere, ricordare, amare e odiare? È la presenza in noi di un’anima, di una mente, di uno spirito? Oppure è la struttura del nostro cervello (e dell’insieme delle funzioni che esso è capace di svolgere) a fare di noi gli esseri intelligenti che siamo (o per lo meno che crediamo di essere)? Quesiti di tal genere sono qui affrontati da varie angolature. Una distinzione piuttosto netta può essere rilevata tra la prima parte del volume, dove sono raggruppati i saggi più orientati verso il naturalismo scientifico e riduzionistico, e la seconda parte, nella quale sono collocati quelli più inclini al naturalismo ‘liberalizzato’ e alla critica del materialismo.
Nannini, S., Zeppi, A. (a cura di). (2013). La mente può essere naturalizzata?. Colle Val D'Elsa (Siena) : Salvietti & Barabuffi Editori srl.
La mente può essere naturalizzata?
NANNINI, SANDRO;
2013-01-01
Abstract
Nel maggio del 2011 studiosi italiani e stranieri appartenenti a varie aree disciplinari – filosofi, scienziati cognitivi, fisici, informatici e neuroscienziati – si sono ritrovati a Siena per discutere sulla naturalizzabilità della mente. Questo volume è il frutto di quelle discussioni. Al centro dei saggi qui raccolti si trova, semplificando molto, il quesito metafisico sollevato dall’odierno contrasto tra neuroscienze e senso comune: che cosa ci rende capaci di sentire, immaginare, pensare, volere, ricordare, amare e odiare? È la presenza in noi di un’anima, di una mente, di uno spirito? Oppure è la struttura del nostro cervello (e dell’insieme delle funzioni che esso è capace di svolgere) a fare di noi gli esseri intelligenti che siamo (o per lo meno che crediamo di essere)? Quesiti di tal genere sono qui affrontati da varie angolature. Una distinzione piuttosto netta può essere rilevata tra la prima parte del volume, dove sono raggruppati i saggi più orientati verso il naturalismo scientifico e riduzionistico, e la seconda parte, nella quale sono collocati quelli più inclini al naturalismo ‘liberalizzato’ e alla critica del materialismo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/47827
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