Partendo da alcune osservazioni di Giorgio Rochat sulla mancanza di ricerche sulle biografie su i militari caduti a Cefalonia e a Corfù, il saggio si inserisce nel nutrito filone di studi sulla resistenza dell’esercito italiano a quello tedesco nelle due isole. Sulla base di un’ampia bibliografia e su fonti d’archivio inedite, quali la corrispondenza dei soldati con le famiglie in patria, prodotta tra il 1940 e il 1943, l’A. esamina l’esperienza dei militari, la vita quotidiana, le speranze di pace e il desiderio di tornare ad una normale quotidianità. Una particolare attenzione è rivolta agli orientamenti politici, sebbene complessi da sondare a causa della censura. Questo insieme di elementi contribuisce alla costruzione di una prima biografia collettiva dei militari coinvolti nella strage che si discosta dall’immagine codificata dell’”eroe” per lasciare emergere un quadro più articolato ed omogeneo. Il saggio si propone di offrire alcuni spunti sulla condizione delle donne rimaste “senza uomini” e alla loro difficile esperienza quotidiana.
Gabrielli, P. (2014). "Ma speriamo che tutto finisca quanto prima". Lettere dall'occupazione italiana delle Isole Ionie. In Né eroi, né martiri, soltanto soldati. La Divisione "Acqui" a Cefalonia e Corfù settembre 1943 (pp. 49-75). Bologna : Società Editrice Il Mulino.
"Ma speriamo che tutto finisca quanto prima". Lettere dall'occupazione italiana delle Isole Ionie
GABRIELLI, PATRIZIA
2014-01-01
Abstract
Partendo da alcune osservazioni di Giorgio Rochat sulla mancanza di ricerche sulle biografie su i militari caduti a Cefalonia e a Corfù, il saggio si inserisce nel nutrito filone di studi sulla resistenza dell’esercito italiano a quello tedesco nelle due isole. Sulla base di un’ampia bibliografia e su fonti d’archivio inedite, quali la corrispondenza dei soldati con le famiglie in patria, prodotta tra il 1940 e il 1943, l’A. esamina l’esperienza dei militari, la vita quotidiana, le speranze di pace e il desiderio di tornare ad una normale quotidianità. Una particolare attenzione è rivolta agli orientamenti politici, sebbene complessi da sondare a causa della censura. Questo insieme di elementi contribuisce alla costruzione di una prima biografia collettiva dei militari coinvolti nella strage che si discosta dall’immagine codificata dell’”eroe” per lasciare emergere un quadro più articolato ed omogeneo. Il saggio si propone di offrire alcuni spunti sulla condizione delle donne rimaste “senza uomini” e alla loro difficile esperienza quotidiana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/45837
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