Il libro ripercorre le varie tappe del pensiero semiotico come si è manifestato nell’antichità classica, focalizzando l’attenzione sia sulle pratiche indiziarie, sia sulle teorie del segno e del linguaggio: si va, così, dai segni della divinazione greca al linguaggio delle Sibille, dagli indizi e prove della storiografia ai sintomi descritti nella medicina greca, per arrivare alle teorie dei filosofi. Queste ultime si susseguono in un ordine cronologico tale da coprire in maniera organica il percorso semiotico della cultura classica: una sorta, quindi, di comprensiva storia della semiotica dell’antichità. Si inizia con la teoria linguistica del Cratilo di Platone, si prosegue con Aristotele e gli stoici, si arriva al De signis di Filodemo, che illustra il dibattito tra epicurei e stoici sull’inferenza semiotica, e in cui compare per la prima volta l’espressione “semeiosis” (semiosi), poi adottata da Charles Sanders Peirce proprio in seguito alla lettura di quel testo nel 1879-80. Si affronta quindi il tema del confronto tra il linguaggio degli animali e quello degli uomini, che ha attraversato la riflessione filosofico-linguistica dell’antichità e si è posto alla radice di una lunga tradizione che conduce, attraverso il Medioevo, fino a Cartesio, ai dibattiti settecenteschi e alle indagini attuali sulla mente degli animali. Il volume si conclude infine su alcune tematiche semiotiche generali, che legano il mondo antico a quello contemporaneo, come la relazione tra un modello equazionale del segno e un modello inferenziale.
Manetti, G. (2013). In principio era il segno. Momenti di storia della semiotica nell'antichità classica. Milano : Bompiani.
In principio era il segno. Momenti di storia della semiotica nell'antichità classica
MANETTI, GIOVANNI
2013-01-01
Abstract
Il libro ripercorre le varie tappe del pensiero semiotico come si è manifestato nell’antichità classica, focalizzando l’attenzione sia sulle pratiche indiziarie, sia sulle teorie del segno e del linguaggio: si va, così, dai segni della divinazione greca al linguaggio delle Sibille, dagli indizi e prove della storiografia ai sintomi descritti nella medicina greca, per arrivare alle teorie dei filosofi. Queste ultime si susseguono in un ordine cronologico tale da coprire in maniera organica il percorso semiotico della cultura classica: una sorta, quindi, di comprensiva storia della semiotica dell’antichità. Si inizia con la teoria linguistica del Cratilo di Platone, si prosegue con Aristotele e gli stoici, si arriva al De signis di Filodemo, che illustra il dibattito tra epicurei e stoici sull’inferenza semiotica, e in cui compare per la prima volta l’espressione “semeiosis” (semiosi), poi adottata da Charles Sanders Peirce proprio in seguito alla lettura di quel testo nel 1879-80. Si affronta quindi il tema del confronto tra il linguaggio degli animali e quello degli uomini, che ha attraversato la riflessione filosofico-linguistica dell’antichità e si è posto alla radice di una lunga tradizione che conduce, attraverso il Medioevo, fino a Cartesio, ai dibattiti settecenteschi e alle indagini attuali sulla mente degli animali. Il volume si conclude infine su alcune tematiche semiotiche generali, che legano il mondo antico a quello contemporaneo, come la relazione tra un modello equazionale del segno e un modello inferenziale.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
GM_In principio era il segno(ultimo).pdf
non disponibili
Descrizione: File contenente la monografia "In principio era il segno.Momenti di storia della semiotica nell'antichità classica"
Tipologia:
PDF editoriale
Licenza:
PUBBLICO - Pubblico con Copyright
Dimensione
5.05 MB
Formato
Adobe PDF
|
5.05 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/45710