Sempre più persone si preoccupano oggi per le sorti dell’umanità e dell’ecosistema e auspicano una società più giusta e pacifica, un'economia più etica, uno sviluppo ecosostenibile, una democrazia più partecipata. Molte di esse si impegnano in prima persona, sia seguendo la via dell’attivismo politico, sia assumendo stili di vita coerenti con i valori della pace, dei diritti umani, del rispetto dell’ambiente, della qualità della vita, delle relazioni consapevoli e costruttive, della consapevolezza e crescita personale. Sono i Creativi Culturali, cioè i “creatori attivi di una nuova cultura”. Coniata negli anni ’90 dal sociologo americano Paul Ray, l’espressione “creativi culturali” descrive appunto tutti coloro che manifestano un deciso atteggiamento critico nei confronti della cultura dominante e che al contempo ricercano e promuovono nuovi valori e nuove visioni del mondo volti a orientare in direzioni più sane, pacifiche ed ecosostenibili i rapporti con se stessi, con gli altri e con il Pianeta. Prendendo spunto dalle prime ricerche di Ray svolte negli USA, sono state condotte, tra il 2005 e il 2008, ulteriori ricerche in altre nazioni – Italia, Francia, Germania, Ungheria e Giappone – grazie alle quali è risultato che il fenomeno non è confinato alla realtà statunitense ma abbraccia l’intera civiltà occidentale, inclusa quella parte dell’oriente maggiormente influenzato da essa. L’incidenza dei creativi culturali sulla intera popolazione adulta è assai consistente e oscilla da un minimo del 30% (Giappone) fino a un massimo del 38% (Francia), con Italia e USA inaspettatamente allo stesso livello (35%). Inoltre, vi è una ulteriore consistente parte della popolazione che, pur non identificandosi pienamente con la cultura emergente, ne condivide però molti dei valori ed è pertanto definibile «in avvicinamento» rispetto ad essa. È quindi prevedibile che la consistenza numerica dei creativi culturali aumenti considerevolmente nei prossimi anni, anche considerando che dal 1999 al 2008 tale categoria ha avuto negli USA un tasso di crescita medio di circa il 3% annuo.

Cheli, E. (2013). Valori e stili di vita per un mondo migliore. Le ricerche internazionali sui creativi culturali. In Comunicazione e civic engagement (pp. 234-250). Milano : Franco Angeli.

Valori e stili di vita per un mondo migliore. Le ricerche internazionali sui creativi culturali

CHELI, ENRICO
2013-01-01

Abstract

Sempre più persone si preoccupano oggi per le sorti dell’umanità e dell’ecosistema e auspicano una società più giusta e pacifica, un'economia più etica, uno sviluppo ecosostenibile, una democrazia più partecipata. Molte di esse si impegnano in prima persona, sia seguendo la via dell’attivismo politico, sia assumendo stili di vita coerenti con i valori della pace, dei diritti umani, del rispetto dell’ambiente, della qualità della vita, delle relazioni consapevoli e costruttive, della consapevolezza e crescita personale. Sono i Creativi Culturali, cioè i “creatori attivi di una nuova cultura”. Coniata negli anni ’90 dal sociologo americano Paul Ray, l’espressione “creativi culturali” descrive appunto tutti coloro che manifestano un deciso atteggiamento critico nei confronti della cultura dominante e che al contempo ricercano e promuovono nuovi valori e nuove visioni del mondo volti a orientare in direzioni più sane, pacifiche ed ecosostenibili i rapporti con se stessi, con gli altri e con il Pianeta. Prendendo spunto dalle prime ricerche di Ray svolte negli USA, sono state condotte, tra il 2005 e il 2008, ulteriori ricerche in altre nazioni – Italia, Francia, Germania, Ungheria e Giappone – grazie alle quali è risultato che il fenomeno non è confinato alla realtà statunitense ma abbraccia l’intera civiltà occidentale, inclusa quella parte dell’oriente maggiormente influenzato da essa. L’incidenza dei creativi culturali sulla intera popolazione adulta è assai consistente e oscilla da un minimo del 30% (Giappone) fino a un massimo del 38% (Francia), con Italia e USA inaspettatamente allo stesso livello (35%). Inoltre, vi è una ulteriore consistente parte della popolazione che, pur non identificandosi pienamente con la cultura emergente, ne condivide però molti dei valori ed è pertanto definibile «in avvicinamento» rispetto ad essa. È quindi prevedibile che la consistenza numerica dei creativi culturali aumenti considerevolmente nei prossimi anni, anche considerando che dal 1999 al 2008 tale categoria ha avuto negli USA un tasso di crescita medio di circa il 3% annuo.
2013
9788820419684
Cheli, E. (2013). Valori e stili di vita per un mondo migliore. Le ricerche internazionali sui creativi culturali. In Comunicazione e civic engagement (pp. 234-250). Milano : Franco Angeli.
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