partendo dalla teoria di Armando petrucci sul valore dell'analisi comparativa di testimonianze grafiche su libro, documento e di natura epigrafica, si analizzano epigrafi superstiti in area aretina di XIII secolo, riconoscendo un comune sentire lo spazio grafico tra libro e lastra, ma anche metodologie comuni di preparazione della "pagina". Si studia anche l'epigrafe incastonata nel muro di cinta del comune di Monticchiello e mai completamente editata. Se ne fornisce una lettura e un esame paleografico e storico, inserito nel contesto di produzione dell'epigrafe stessa, sulla base delle fonti documentarie. Uno stesso modo di interpretare la comunicazione scritta, quello, che, se esaminato dal punto di vista fisico, porta a pensare a riconoscimento di modelli analoghi tra gli artigiani del libro e quelli dell'epigrafe, fors'anche da parte dei produttori di documenti pubblici, che trova una testimonianza indiretta nei disegni presenti in un altro tipo di fonti da non tralasciare, i libri che portano itinera epigrafici, quale un codice anonimo del XVII secolo conservato nella Bibloteca Città di Arezzo

Tristano, C. (2011). ‘Alba pratalia araba’: spigolature epigrafiche di un paleografo. In Mª.E. Martín López, V. García Lobo (a cura di), Impaginatio en las inscripciones medievales (pp. 55-70). Leon : Universidad de Leon.

‘Alba pratalia araba’: spigolature epigrafiche di un paleografo

Tristano, Caterina
2011-01-01

Abstract

partendo dalla teoria di Armando petrucci sul valore dell'analisi comparativa di testimonianze grafiche su libro, documento e di natura epigrafica, si analizzano epigrafi superstiti in area aretina di XIII secolo, riconoscendo un comune sentire lo spazio grafico tra libro e lastra, ma anche metodologie comuni di preparazione della "pagina". Si studia anche l'epigrafe incastonata nel muro di cinta del comune di Monticchiello e mai completamente editata. Se ne fornisce una lettura e un esame paleografico e storico, inserito nel contesto di produzione dell'epigrafe stessa, sulla base delle fonti documentarie. Uno stesso modo di interpretare la comunicazione scritta, quello, che, se esaminato dal punto di vista fisico, porta a pensare a riconoscimento di modelli analoghi tra gli artigiani del libro e quelli dell'epigrafe, fors'anche da parte dei produttori di documenti pubblici, che trova una testimonianza indiretta nei disegni presenti in un altro tipo di fonti da non tralasciare, i libri che portano itinera epigrafici, quale un codice anonimo del XVII secolo conservato nella Bibloteca Città di Arezzo
2011
978-84-615-5726-4
Tristano, C. (2011). ‘Alba pratalia araba’: spigolature epigrafiche di un paleografo. In Mª.E. Martín López, V. García Lobo (a cura di), Impaginatio en las inscripciones medievales (pp. 55-70). Leon : Universidad de Leon.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/449090