-Figure e linguaggi del "rinnovamento": Guido Gambone, Salvatore Procida, Giovannino Carrano e Andrea D'Arienzo -Venti della contemporaneaità: nuovi attraversamenti, nuove realtà

Due saggi dedicati alle vicende e personalità del Novecento della ceramica vietrese all’interno di un volume, curato dallo stesso, che ripercorre la secolare storia di una significativa pagina della storia della ceramica italiana. Una storia di incontri e di rapporti, di seduzioni, di intrecci o, ancora, di una lenta tessitura di stili, disposta ad accogliere le capacità, le novità espressive, in pratica, di poter raccontare, narrare servendosi dei segni di una tradizione che prende avvio con la presenza della cultura araba in Italia meridionale. Una pagina che giunge al Novecento ponendosi in rapporto con quando accade nel mondo delle arti. A questa relazione Bignardi dedica i suoi saggi: il primo analizza il dialogo che ceramisti quali Guido Gambone, Salvatore Procida, Andrea d’Arienzo e Giovannino Carrano avranno con espressioni dell’arte contemporanea, dai rapporti con il realismo magico di Carrà alle nuove aperture del design di Gio Ponti, alle esperienze segniche dell’informale. Nel secondo saggio l’attenzione è rivolta alle presenze attuali, degli ultimi decenni del XX secolo, anni nei quali la ceramica diviene una delle pratiche “privilegiate” dei linguaggi creativi contemporanei, intercettando la presenza a Vietri di figure quali Amerigo Tot, Giuseppe Capogrossi che realizzerà alcuni decori per le aziende vietresi, Carlo Carlé, Paolo Soleri che nel corso del decennio Cinquanta progetterà la fabbrica Solimene (unica sua architettura realizzata in Italia) e, più tardi, quelle di personalità quali Bernd Zimmer, Marcel Barceló, Alik Cavaliere, Lena Lehto, Antonio Franchini, K. Ben Slimane.