La nuova scienza del diritto pubblico nasce con Orlando negli anni Ottanta dell'Ottocento, in coincidenza con le riforme amministrative crispine e alla vigilia del "decollo amministrativo" e industriale del Paese. La nuova scienza viene concepita come corollario della "nozione di Stato liberale", viene cioè pensata come un nuovo statuto scientifico disciplinare ordinato al fine dei principi e dei valori dello Stato liberale nazionale e, dinanzi alla "originaria debolezza" dello Stato nazionale, assume un ruolo istituzionale di supplenza delle istituzioni unitarie nel rafforzamento della compagine statale e nazionale. Nella ideazione del nuovo paradigma scientifico, Orlando propone di ricorrere alla tecnica elaborata nella tradizione romanistica per costruire il diritto pubblico nel modo stesso che il diritto privato "come un sistema di principi giuridici sistematicamente coordinati", a cominciare dalle idee di personalità giuridica dello Stato e dei diritti pubblici soggettivi, e dunque di rapporto giuridico, dominato dalla signoria della volonta dello Stato e dei soggetti individuali, cioè dagli elementi costitutivi del soggettivismo pandettistico. Orlando elabora un nuovo statuto scientifico disciplinare pubblicistico, specialistico, formalizzato, e realizza così un'opera di omologazione e legittimazione reciproca, circolare, tra i caratteri del nuovo paradigma disciplinare (e la comunità professionale dei giuristi di diritto pubblico che lo elaborano), il suo oggetto teorico (il diritto e lo Stato nazionale) e le classi dirigenti politiche e burocratiche formate nelle Facoltà giuridiche secondo i principi del nuovo paradigma scientifico pubblicistico. A un tempo, Orlando statualizza e nazionalizza la scienza giuspubblicistica e "la comunità disciplinare" degli studiosi che la coltivano, "scientificizza" diritto e Stato e accultura, educa ai suoi metodi, linguaggio, schemi argomentativi, principi, valori e metafore la classe dirigente di formazione giuridica universitaria. E come Gneist aveva concluso il suo "Rechtsstaat" invitando i giuristi tedeschi alla "Missione" del Rechtsstaat germanico, Orlando conclude la prolusione palermitana indicando ai giuristi italiani nella ricostruzione scientifica del diritto pubblico italiano l'apporto che essi possono dare all'edificazione dello Stato giuridico nazionale e al compimento della "meravigliosa storia del Risorgimento". Alla formulazione del nuovo paradigma scientifico poco o nulla aveva contribuito la giuspubblicistica precedente Orlando. Al rigetto orlandiano dell'opera della vecchia scuola italiana, s'unirà quellodi Alfredo Rocco nel cinquantenario dell'Unità, scrivendo del vecchio "studio del diritto pubblico, per tanti anni in Italia divagante nelle vacue e nebulose generalità sociologiche e politiche" o perduto "nella morta gora dell'esegesi" del "commentario pedestre". Questi giudizi recisi erano certamente dati in una logica identitaria e programmatica di contrapposizione di indirizzi scientifici, credi ideologici e ambizioni egemoniche, ma rispondevano in gran parte anche ai contenuti della riflessione costituzionalistica e amministrativistica preorlandiana.

Cianferotti, G. (2012). Lo Stato nazionale e la nuova scienza del diritto pubblico, 8, 315-322.

Lo Stato nazionale e la nuova scienza del diritto pubblico

CIANFEROTTI, GIULIO
2012-01-01

Abstract

La nuova scienza del diritto pubblico nasce con Orlando negli anni Ottanta dell'Ottocento, in coincidenza con le riforme amministrative crispine e alla vigilia del "decollo amministrativo" e industriale del Paese. La nuova scienza viene concepita come corollario della "nozione di Stato liberale", viene cioè pensata come un nuovo statuto scientifico disciplinare ordinato al fine dei principi e dei valori dello Stato liberale nazionale e, dinanzi alla "originaria debolezza" dello Stato nazionale, assume un ruolo istituzionale di supplenza delle istituzioni unitarie nel rafforzamento della compagine statale e nazionale. Nella ideazione del nuovo paradigma scientifico, Orlando propone di ricorrere alla tecnica elaborata nella tradizione romanistica per costruire il diritto pubblico nel modo stesso che il diritto privato "come un sistema di principi giuridici sistematicamente coordinati", a cominciare dalle idee di personalità giuridica dello Stato e dei diritti pubblici soggettivi, e dunque di rapporto giuridico, dominato dalla signoria della volonta dello Stato e dei soggetti individuali, cioè dagli elementi costitutivi del soggettivismo pandettistico. Orlando elabora un nuovo statuto scientifico disciplinare pubblicistico, specialistico, formalizzato, e realizza così un'opera di omologazione e legittimazione reciproca, circolare, tra i caratteri del nuovo paradigma disciplinare (e la comunità professionale dei giuristi di diritto pubblico che lo elaborano), il suo oggetto teorico (il diritto e lo Stato nazionale) e le classi dirigenti politiche e burocratiche formate nelle Facoltà giuridiche secondo i principi del nuovo paradigma scientifico pubblicistico. A un tempo, Orlando statualizza e nazionalizza la scienza giuspubblicistica e "la comunità disciplinare" degli studiosi che la coltivano, "scientificizza" diritto e Stato e accultura, educa ai suoi metodi, linguaggio, schemi argomentativi, principi, valori e metafore la classe dirigente di formazione giuridica universitaria. E come Gneist aveva concluso il suo "Rechtsstaat" invitando i giuristi tedeschi alla "Missione" del Rechtsstaat germanico, Orlando conclude la prolusione palermitana indicando ai giuristi italiani nella ricostruzione scientifica del diritto pubblico italiano l'apporto che essi possono dare all'edificazione dello Stato giuridico nazionale e al compimento della "meravigliosa storia del Risorgimento". Alla formulazione del nuovo paradigma scientifico poco o nulla aveva contribuito la giuspubblicistica precedente Orlando. Al rigetto orlandiano dell'opera della vecchia scuola italiana, s'unirà quellodi Alfredo Rocco nel cinquantenario dell'Unità, scrivendo del vecchio "studio del diritto pubblico, per tanti anni in Italia divagante nelle vacue e nebulose generalità sociologiche e politiche" o perduto "nella morta gora dell'esegesi" del "commentario pedestre". Questi giudizi recisi erano certamente dati in una logica identitaria e programmatica di contrapposizione di indirizzi scientifici, credi ideologici e ambizioni egemoniche, ma rispondevano in gran parte anche ai contenuti della riflessione costituzionalistica e amministrativistica preorlandiana.
2012
9788812000890
Cianferotti, G. (2012). Lo Stato nazionale e la nuova scienza del diritto pubblico, 8, 315-322.
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