Scritto dopo lunghe ricerche negli archivi toscani (Firenze, Livorno, Pisa) e parigini, l'opera evidenzia quattro elementi essenziali della storia livornese fra XVII e XIX secolo: il porto, gli uomini d'affari, la nazione ebrea e l'integrazione di Livorno e della Toscana nell'impero francese. Attraverso questi temi di indagine vengono analizzate da un lato le basi e le caratteristiche della prosperità livornese, dall'altro i motivi strutturali e profondi della sua fragilità emersa, in modo particolare, durante la Reggenza lorenese. Tuttavia, malgrado le vicissitudini e le alterne congiunture economiche e politiche, Livorno rimane in questo periodo un grande porto del Mediterraneo, svolgendo un ruolo di notevole importanza nei rapporti mercantili tra l'Europa, l'Africa del Nord, il Levante. Questa posizione strategica e di successo fu dovuta in larga misura ai negozianti, un ceto in grado di operare in una situazione di reali privilegi spesso solennemente codificati e rispettati (la Livornina, l'editto dello "stallaggio" ecc.). In primo piano, naturalmente, vi furono i negozianti ebrei, con la loro grande comunità e con in legami commerciali e familiari che tanta parte ebbero nella vicende e nello sviluppo del porto. Città per certi versi unica nel panorama toscano, Livorno deriva talune delle caratteristiche peculiari proprio dalla condizione di "Porto franco", luogo di incontro di traffici, uomini, merci, culture, religioni, in una continua proiezione fra Europa e Mediterraneo.
Zagli, A. (a cura di). (1998). Il porto di Livorno e la Toscana (1676-1814). Napoli : EDIZIONI SCIENTIFICHE ITALIANE.
Il porto di Livorno e la Toscana (1676-1814)
ZAGLI, ANDREA
1998-01-01
Abstract
Scritto dopo lunghe ricerche negli archivi toscani (Firenze, Livorno, Pisa) e parigini, l'opera evidenzia quattro elementi essenziali della storia livornese fra XVII e XIX secolo: il porto, gli uomini d'affari, la nazione ebrea e l'integrazione di Livorno e della Toscana nell'impero francese. Attraverso questi temi di indagine vengono analizzate da un lato le basi e le caratteristiche della prosperità livornese, dall'altro i motivi strutturali e profondi della sua fragilità emersa, in modo particolare, durante la Reggenza lorenese. Tuttavia, malgrado le vicissitudini e le alterne congiunture economiche e politiche, Livorno rimane in questo periodo un grande porto del Mediterraneo, svolgendo un ruolo di notevole importanza nei rapporti mercantili tra l'Europa, l'Africa del Nord, il Levante. Questa posizione strategica e di successo fu dovuta in larga misura ai negozianti, un ceto in grado di operare in una situazione di reali privilegi spesso solennemente codificati e rispettati (la Livornina, l'editto dello "stallaggio" ecc.). In primo piano, naturalmente, vi furono i negozianti ebrei, con la loro grande comunità e con in legami commerciali e familiari che tanta parte ebbero nella vicende e nello sviluppo del porto. Città per certi versi unica nel panorama toscano, Livorno deriva talune delle caratteristiche peculiari proprio dalla condizione di "Porto franco", luogo di incontro di traffici, uomini, merci, culture, religioni, in una continua proiezione fra Europa e Mediterraneo.File | Dimensione | Formato | |
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