I due saggi dedicati agli aspetti napoletani del futurismo tra il 1916 e il 1922 sono all’interno del volume curato da Enrico Crispolti che accompagnava la mostra “Futurismo e Meridione” (Palazzo Reale, Napoli 18 luglio – 31 ottobre 1996). Il primo saggio inquadra sia la presenza di Umberto Boccioni nella vecchia capitale del Regno delle Due Sicilie in occasione della storica conferenza tenuta nel gennaio del 1916 all’Istituto d’Arte e la successiva pubblicazione del Manifesto futurista ai pittori meridionali, apparso a febbraio di quell’anno, sia la situazione della giovane scena artistica napoletana, con personalità emergenti quali Ciletti, Curcio, Gatto, Viti, e i rapporti avviati dal gruppo di Marinetti con la rivista “Vela Latina”, all’indomani della chiusura del dialogo con “Lacerba”. Il 1916 segna anche l’incontro a Napoli di Prampolini con personalità che faranno da tramite con la cultura europea di quegli anni (in particolare con l’area dadaista); con i redattori della rivista “La Diana” in particolare con Gherardo Marone. Nel secondo saggio l’autore guarda alla nuova realtà che l’sola di Capri offrirà all’evoluzione della pittura del secondo futurismo: si tratta delle esperienze condotte da Depero nel 1917 ospite di Clavel anche a Positano, e di Prampolini riassunte nelle mostre di Capri e di Salerno del 1922.
Bignardi, M. (1996). -Il "Manifesto futurista ai pittori meridionali" di Boccioni, 1916, e Prampolini, a Napoli -Capri e Positano futuriste: Depero e Prampolini, fra anni Dieci e Venti. In Futurismo e Meridione (pp. 167-201). NAPOLI : Electa Napoli.
-Il "Manifesto futurista ai pittori meridionali" di Boccioni, 1916, e Prampolini, a Napoli -Capri e Positano futuriste: Depero e Prampolini, fra anni Dieci e Venti
BIGNARDI, MASSIMO
1996-01-01
Abstract
I due saggi dedicati agli aspetti napoletani del futurismo tra il 1916 e il 1922 sono all’interno del volume curato da Enrico Crispolti che accompagnava la mostra “Futurismo e Meridione” (Palazzo Reale, Napoli 18 luglio – 31 ottobre 1996). Il primo saggio inquadra sia la presenza di Umberto Boccioni nella vecchia capitale del Regno delle Due Sicilie in occasione della storica conferenza tenuta nel gennaio del 1916 all’Istituto d’Arte e la successiva pubblicazione del Manifesto futurista ai pittori meridionali, apparso a febbraio di quell’anno, sia la situazione della giovane scena artistica napoletana, con personalità emergenti quali Ciletti, Curcio, Gatto, Viti, e i rapporti avviati dal gruppo di Marinetti con la rivista “Vela Latina”, all’indomani della chiusura del dialogo con “Lacerba”. Il 1916 segna anche l’incontro a Napoli di Prampolini con personalità che faranno da tramite con la cultura europea di quegli anni (in particolare con l’area dadaista); con i redattori della rivista “La Diana” in particolare con Gherardo Marone. Nel secondo saggio l’autore guarda alla nuova realtà che l’sola di Capri offrirà all’evoluzione della pittura del secondo futurismo: si tratta delle esperienze condotte da Depero nel 1917 ospite di Clavel anche a Positano, e di Prampolini riassunte nelle mostre di Capri e di Salerno del 1922.File | Dimensione | Formato | |
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