Nel corso della storia la distruzione intenzionale dei beni culturali si è caratterizzata quale una formidabile strategia di guerra finalizzata all’umiliazione, alla mortificazione e all’indebolimento psicologico del nemico. In tempi recenti il diritto internazionale ha finalmente preso coscienza del valore del patrimonio culturale quale elemento spirituale dell’identità dei popoli, nonché del fatto che, tramite gli atti di distruzione del patrimonio in oggetto si intende esattamente colpire il significato immateriale dello stesso, ovvero la sua particolare connessione con la suddetta identità. A seguito di uno dei casi più eclatanti di distruzione di beni culturali – ovvero l’abbattimento dei Buddha giganti della valle di Bamyiam, in Afganistan, da parte del regime talebano nel 2001 – la comunità internazionale ha finalmente reagito, tramite l’adozione della Dichiarazione UNESCO sulla Distruzione Intenzionale del Patrimonio Culturale, adottata nel 2003. Il contributo in oggetto esamina tale dichiarazione e cerca di fare luce sul fatto se il divieto della distruzione intenzionale dei beni culturali abbia o meno acquisito lo status di norma di diritto internazionale consuetudinario.
Lenzerini, F. (2008). La distruzione intenzionale del patrimonio culturale come strumento di umiliazione dell’identità dei popoli. In Le identità culturali nei recenti strumenti Unesco (pp. 3-25). PADOVA : CEDAM.
La distruzione intenzionale del patrimonio culturale come strumento di umiliazione dell’identità dei popoli
LENZERINI, FEDERICO
2008-01-01
Abstract
Nel corso della storia la distruzione intenzionale dei beni culturali si è caratterizzata quale una formidabile strategia di guerra finalizzata all’umiliazione, alla mortificazione e all’indebolimento psicologico del nemico. In tempi recenti il diritto internazionale ha finalmente preso coscienza del valore del patrimonio culturale quale elemento spirituale dell’identità dei popoli, nonché del fatto che, tramite gli atti di distruzione del patrimonio in oggetto si intende esattamente colpire il significato immateriale dello stesso, ovvero la sua particolare connessione con la suddetta identità. A seguito di uno dei casi più eclatanti di distruzione di beni culturali – ovvero l’abbattimento dei Buddha giganti della valle di Bamyiam, in Afganistan, da parte del regime talebano nel 2001 – la comunità internazionale ha finalmente reagito, tramite l’adozione della Dichiarazione UNESCO sulla Distruzione Intenzionale del Patrimonio Culturale, adottata nel 2003. Il contributo in oggetto esamina tale dichiarazione e cerca di fare luce sul fatto se il divieto della distruzione intenzionale dei beni culturali abbia o meno acquisito lo status di norma di diritto internazionale consuetudinario.File | Dimensione | Formato | |
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