In questa sezione monografica è raccolto un gruppo di contributi relativi soprattutto allo studio di una particolare struttura produttiva destinata alla miscelazione meccanica della malta di calce. Tale struttura, di cui sono state rinvenute tracce in recenti ricerche archeologiche nella penisola, ebbe la sua diffusione massima tra VIII e X secolo in molte parti dell’Europa centrale, mentre in Italia al momento è attestata in maggior numero in Toscana. Nei contributi si esaminano i contesti di rinvenimento di questi miscelatori analizzati anche attraverso apposite analisi archeometriche. Un contributo è dedicato all’attività di archeologia sperimentale finalizzata alla ricostruzione di un miscelatore per una più approfondita analisi del suo funzionamento. In altri contributi si affronta il tema del significato che la diffusione e l’uso di tali miscelatori ebbero nell’Italia altomedievale in rapporto alla circolazione dei saperi, alle caratteristiche della committenza e più in generale all’organizzazione di cantiere.
Bianchi, G. (a cura di). (2012). Dopo la calcara: la produzione della calce nell’altomedioevo. Nuovi dati da Lazio e Toscana fra ricerca sul campo, archeologia sperimentale e archeometria. Firenze : ALL'INSEGNA DEL GIGLIO.
Dopo la calcara: la produzione della calce nell’altomedioevo. Nuovi dati da Lazio e Toscana fra ricerca sul campo, archeologia sperimentale e archeometria
BIANCHI, GIOVANNA
2012-01-01
Abstract
In questa sezione monografica è raccolto un gruppo di contributi relativi soprattutto allo studio di una particolare struttura produttiva destinata alla miscelazione meccanica della malta di calce. Tale struttura, di cui sono state rinvenute tracce in recenti ricerche archeologiche nella penisola, ebbe la sua diffusione massima tra VIII e X secolo in molte parti dell’Europa centrale, mentre in Italia al momento è attestata in maggior numero in Toscana. Nei contributi si esaminano i contesti di rinvenimento di questi miscelatori analizzati anche attraverso apposite analisi archeometriche. Un contributo è dedicato all’attività di archeologia sperimentale finalizzata alla ricostruzione di un miscelatore per una più approfondita analisi del suo funzionamento. In altri contributi si affronta il tema del significato che la diffusione e l’uso di tali miscelatori ebbero nell’Italia altomedievale in rapporto alla circolazione dei saperi, alle caratteristiche della committenza e più in generale all’organizzazione di cantiere.File | Dimensione | Formato | |
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