Colonialismo e comunicazioni. Le strade ferrate nell’Africa Italiana (1887-1943)

Il libro è frutto di una tesi di dottorato e deriva da una ricerca molto approfondita, condotta negli archivi del Ministero degli Affari Esteri a Roma, dell'Ufficio storico dello Stato Maggiore dell'Esercito a Roma, del Public Record Office di Londra, del Centre des Archives d'Outre-Mer di Aix en Provence, ma anche - per la pubblicistica più antica - nella Bibliothèque Nationale di Parigi, nella British Library di Londra e nella Rhodes House di Oxford. Una particolare ricerca è stata fatta sulle fonti iconografiche, alcune delle quali sono riportate in 1/16 del testo. Il libro ricostruisce l'importante vicenda dei progressi tecnologici nei trasporti e nelle comunicazioni, utilizzati dagli Europei in Africa per assicurare il controllo dei territori conquistati. Viene analizzata soprattutto la questione delle ferrovie, che nella seconda metà dell'Ottocento e nel primo Novecento costituirono il più impegnativo investimento da parte delle potenze coloniali. L'attenzione del volume è concentrata sulle linee ferroviarie realizzate o progettate nell'Africa Italiana, ma vengono pure ricostruite le vicende delle altre infrastrutture di trasporto e di comunicazione, per l'esigenza di esaminare in un quadro unico le reti che consentono il movimento di persone, merci e informazioni. La ricerca ha affrontato alcuni temi di politica internazionale riguardo alla rivalità fra le potenze europee, espressa nei grandi progetti di transcontinentali. Indice del volume: 1. Nuovi movimenti di persone, merci e informazioni; 2. La costruzione delle strade ferrate; 3. Modernizzazione economica e sociale; 4. L'imperialismo ferroviario; 5. Dal treno all'automobile.