Nel contributo si analizza il reliquiario di Santa Giuliana, opera che si compone di parti diverse per epoca e per stile: la testa-reliquiario di Santa Giuliana (New York, The Cloisters Collection) con ogni probabilità la più antica, il monumentale reliquiario a tempietto destinato a custodirla del 1376 circa, la cuspide frutto di un restauro effettuato nel 1852 dall'orafo perugino Diomede Martelli su disegno del pittore Nicola Benvenuti (Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria). Si ricostruiscono le vicende del prezioso manufatto tenendo conto in primo luogo dell'iscrizione presente nel reliquiario a tempietto. Si ritiene che la testa-reliquiario ed il reliquiario a tempietto siano stati assemblati ab antiquo, ma realizzati non solo da artisti diversi, ma anche in tempi e luoghi differenti e non per gli stessi committenti. Si analizza il riferimento a Giovanni di Bartolo proposto dalla critica per la testa-reliquiario e si avanza l'ipotesi che l'edicola gotica possa essere stata invece realizzata nella botttega di Cataluzio di Pietro da Todi, anche per le caratteristiche degli smalti in essa inseriti che trovano possibilità di confronti di grande interesse con quelli che decorano il grande calice e la patena con la firma di Cataluzio un tempo nella sacrestia di San Domenico a Perugia.
Cioni, E. (2010). Orafo senese vicino a Giovanni di Bartolo (documentato dal 1363 al 1385); Cataluzio di Pietro da Todi (?) (1340 circa - documentato sino al 1400, muore entro il 1419); Nicola Benvenuti (XIX secolo) e Diomede Martelli (1785-1868). Reliquiario di Santa Giuliana, 436-439.
Orafo senese vicino a Giovanni di Bartolo (documentato dal 1363 al 1385); Cataluzio di Pietro da Todi (?) (1340 circa - documentato sino al 1400, muore entro il 1419); Nicola Benvenuti (XIX secolo) e Diomede Martelli (1785-1868). Reliquiario di Santa Giuliana.
CIONI, ELISABETTA
2010-01-01
Abstract
Nel contributo si analizza il reliquiario di Santa Giuliana, opera che si compone di parti diverse per epoca e per stile: la testa-reliquiario di Santa Giuliana (New York, The Cloisters Collection) con ogni probabilità la più antica, il monumentale reliquiario a tempietto destinato a custodirla del 1376 circa, la cuspide frutto di un restauro effettuato nel 1852 dall'orafo perugino Diomede Martelli su disegno del pittore Nicola Benvenuti (Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria). Si ricostruiscono le vicende del prezioso manufatto tenendo conto in primo luogo dell'iscrizione presente nel reliquiario a tempietto. Si ritiene che la testa-reliquiario ed il reliquiario a tempietto siano stati assemblati ab antiquo, ma realizzati non solo da artisti diversi, ma anche in tempi e luoghi differenti e non per gli stessi committenti. Si analizza il riferimento a Giovanni di Bartolo proposto dalla critica per la testa-reliquiario e si avanza l'ipotesi che l'edicola gotica possa essere stata invece realizzata nella botttega di Cataluzio di Pietro da Todi, anche per le caratteristiche degli smalti in essa inseriti che trovano possibilità di confronti di grande interesse con quelli che decorano il grande calice e la patena con la firma di Cataluzio un tempo nella sacrestia di San Domenico a Perugia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/42198
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