Il volume costituisce il rapporto finale di una ricerca focalizzata sull’evoluzione del fenomeno del mobbing e delle patologie correlate avvenuta in Italia nel decennio 1997-2006. Ciò attraverso una rilevazione estensiva che ha preso in esame i principali osservatori privilegiati sul fenomeno e il personale che vi lavora, cioè i Centri specializzati di diagnosi e/o terapia di tali patologie istituiti presso ASL e Università a partire dal 1996. La data del 1997 non è casuale ma segna in qualche modo il punto di inizio di un riconoscimento istituzionale della gravità ed estensione del fenomeno e della necessità di dotarsi di apposite strutture e professionalità per fronteggiarlo. Nasce infatti nel 1996 il primo centro specializzato in materia (a Milano) sulla cui scia vengono poi istituiti altri centri in varie parti di Italia fino ad arrivare agli oltre 15 presenti attualmente sul territorio nazionale, tutti contattati ai fini della presente indagine. I dati raccolti testimoniano una notevole evoluzione del fenomeno sia in termini di diffusione sia in termini di modalità di attuazione; parallelamente si è riscontrata una altrettanto notevole evoluzione delle strutture e risorse sul piano quantitativo (da 0 a oltre 15 centri specializzati in meno di 10 anni) ma non altrettanto rilevante sul piano qualitativo (modelli teorici e metodologie diagnostiche, terapeutiche e preventive appaiono largamente inadeguate e non molto superiori a quelle seguite 10 anni fa). Tra gli aspetti cui prestare maggiore attenzione il fatto che il mobbing – pur producendo danni psichici e fisici sulle vittime – ha una genesi derivante in larga misura da assetti e culture organizzative inadeguati e da climi relazionali disfunzionali che richiedono una adeguata lettura e adeguati interventi di risanamento utili sia sul piano della prevenzione sia su quello della terapia e del reinserimento dei mobbizzati. Ciò implica un adeguamento dei modelli teorici e operativi che porti a meglio integrare gli interventi medico-legali, psichiatrici e psicologici già esistenti e ad affiancargli anche nuove forme di intervento di tipo organizzativo e formativo sulle organizzazioni e sul loro personale, dotando i centri di opportune professionalità e attribuendogli i necessari poteri per agire in tal senso.
Cheli, E., De Vincenzo, M., Fortunato, A. (2006). Analisi delle modalità di esercizio dei comportamenti vessatori sul posto di lavoro in relazione ai mutamenti socio-economici e dell’organizzazione del lavoro dal 1997 al 2003. ROMA : I.S.P.E.S.L. - Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro.
Analisi delle modalità di esercizio dei comportamenti vessatori sul posto di lavoro in relazione ai mutamenti socio-economici e dell’organizzazione del lavoro dal 1997 al 2003
CHELI, ENRICO;
2006-01-01
Abstract
Il volume costituisce il rapporto finale di una ricerca focalizzata sull’evoluzione del fenomeno del mobbing e delle patologie correlate avvenuta in Italia nel decennio 1997-2006. Ciò attraverso una rilevazione estensiva che ha preso in esame i principali osservatori privilegiati sul fenomeno e il personale che vi lavora, cioè i Centri specializzati di diagnosi e/o terapia di tali patologie istituiti presso ASL e Università a partire dal 1996. La data del 1997 non è casuale ma segna in qualche modo il punto di inizio di un riconoscimento istituzionale della gravità ed estensione del fenomeno e della necessità di dotarsi di apposite strutture e professionalità per fronteggiarlo. Nasce infatti nel 1996 il primo centro specializzato in materia (a Milano) sulla cui scia vengono poi istituiti altri centri in varie parti di Italia fino ad arrivare agli oltre 15 presenti attualmente sul territorio nazionale, tutti contattati ai fini della presente indagine. I dati raccolti testimoniano una notevole evoluzione del fenomeno sia in termini di diffusione sia in termini di modalità di attuazione; parallelamente si è riscontrata una altrettanto notevole evoluzione delle strutture e risorse sul piano quantitativo (da 0 a oltre 15 centri specializzati in meno di 10 anni) ma non altrettanto rilevante sul piano qualitativo (modelli teorici e metodologie diagnostiche, terapeutiche e preventive appaiono largamente inadeguate e non molto superiori a quelle seguite 10 anni fa). Tra gli aspetti cui prestare maggiore attenzione il fatto che il mobbing – pur producendo danni psichici e fisici sulle vittime – ha una genesi derivante in larga misura da assetti e culture organizzative inadeguati e da climi relazionali disfunzionali che richiedono una adeguata lettura e adeguati interventi di risanamento utili sia sul piano della prevenzione sia su quello della terapia e del reinserimento dei mobbizzati. Ciò implica un adeguamento dei modelli teorici e operativi che porti a meglio integrare gli interventi medico-legali, psichiatrici e psicologici già esistenti e ad affiancargli anche nuove forme di intervento di tipo organizzativo e formativo sulle organizzazioni e sul loro personale, dotando i centri di opportune professionalità e attribuendogli i necessari poteri per agire in tal senso.File | Dimensione | Formato | |
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