Secondo un mito tardo, Faone era un barcaiolo di Lesbo che si guadagnava da vivere traghettando le persone da una parte all’altra di un braccio di mare. Un giorno si presentò a lui Afrodite, la dea dell’amore, nei panni di una vecchia, e gli chiese di trasportarla sull’altra sponda. Faone la fece salire sulla sua imbarcazione e soddisfece la sua richiesta. Come ricompensa, la dea si mostrò a lui in tutta la sua bellezza e gli donò un vasetto di alabastro che conteneva un unguento. “Se ti cospargerai il corpo con quest’olio profumato, diventerai il più bello degli uomini”, gli disse Afrodite. E fu così che tutte le donne di Mitilene (compresa la celebre poetessa Saffo) si innamorarono di Faone. Lo stretto legame fra Afrodite, profumo e bellezza si ritrova nelle vicende di un altro personaggio mitologico che è stato accostato a Faone (e che, da alcuni studiosi, con lo stesso Faone è stato addirittura identificato): Adone, il figlio di Mirra, una donna che richiama nel nome (murra, murrha, myrrha) il più famoso di tutti i profumi orientali. Per la sua straordinaria bellezza, Adone fu amato da Afrodite; secondo l’etimologia proposta da uno scrittore latino, il suo nome (Adōn) sarebbe legato al sostantivo greco hēdonē, il ‘piacere’ sensuale. Anche la letteratura mostra quanto fosse importante il profumo per tutto quel che concerne la sfera amorosa: nel quattordicesimo libro dell’Iliade, durante la prima scena di seduzione della letteratura greca, leggiamo che, per eccitare la passione di suo marito Zeus, la dea Era unge il proprio corpo con un olio così profumato da diffondere il suo aroma fino alla terra e al cielo (vv. 170 ss.).
Beta, S. (2009). Faone, Fabullo e l'importanza del profumo, Collana "Saturnalia", vol. 19, 7-12.
Faone, Fabullo e l'importanza del profumo
BETA, SIMONE
2009-01-01
Abstract
Secondo un mito tardo, Faone era un barcaiolo di Lesbo che si guadagnava da vivere traghettando le persone da una parte all’altra di un braccio di mare. Un giorno si presentò a lui Afrodite, la dea dell’amore, nei panni di una vecchia, e gli chiese di trasportarla sull’altra sponda. Faone la fece salire sulla sua imbarcazione e soddisfece la sua richiesta. Come ricompensa, la dea si mostrò a lui in tutta la sua bellezza e gli donò un vasetto di alabastro che conteneva un unguento. “Se ti cospargerai il corpo con quest’olio profumato, diventerai il più bello degli uomini”, gli disse Afrodite. E fu così che tutte le donne di Mitilene (compresa la celebre poetessa Saffo) si innamorarono di Faone. Lo stretto legame fra Afrodite, profumo e bellezza si ritrova nelle vicende di un altro personaggio mitologico che è stato accostato a Faone (e che, da alcuni studiosi, con lo stesso Faone è stato addirittura identificato): Adone, il figlio di Mirra, una donna che richiama nel nome (murra, murrha, myrrha) il più famoso di tutti i profumi orientali. Per la sua straordinaria bellezza, Adone fu amato da Afrodite; secondo l’etimologia proposta da uno scrittore latino, il suo nome (Adōn) sarebbe legato al sostantivo greco hēdonē, il ‘piacere’ sensuale. Anche la letteratura mostra quanto fosse importante il profumo per tutto quel che concerne la sfera amorosa: nel quattordicesimo libro dell’Iliade, durante la prima scena di seduzione della letteratura greca, leggiamo che, per eccitare la passione di suo marito Zeus, la dea Era unge il proprio corpo con un olio così profumato da diffondere il suo aroma fino alla terra e al cielo (vv. 170 ss.).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/41835
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