Lo studio consta di due parti. La prima attiene al rapporto tra informatica e teoria giuridica del documento (e segnatamente di quella parte che ne esamina le caratteristiche fisiche). La seconda tende alla ricostruzione dell'articolata disciplina positiva sul documento informatico e le firme elettroniche, quale emerge da una pluralità di fonti sia nazionali sia europee. Più nel dettaglio, nella prima parte del volume si tenta di isolare la nota caratteristica del documento informatico e di indagarne, sul piano giuridico, le ricadute. Nel far ciò, si giunge ad identificare il documento informatico in un'astratta sequenza di valori binari che – analogamente alle note musicali che compongono una partitura – costituisce un bene immateriale (corpus mysticum secondo il linguaggio della tradizione), da non confondersi con il bene – tuttora necessariamente materiale – che dà forma tangibile alle singole repliche. Inoltre, all'immaterialità e, quindi, all'irriducibilità dell'istrumento digitale alla singola res signata si imputano numerose conseguenze pratiche. Tra le quali, prima per importanza, l'assoluta incompatibilità fra il documento informatico e la sottoscrizione autografa. Nella seconda parte del volume, invece, si tratta del valore giuridico delle diverse tipologie di documento in formato digitale: da quello privo di firma elettronica, all'atto pubblico informatico redatto dal notaio.
Navone, G. (2012). Instrumentum digitale. Teoria e disciplina del documento informatico. Milano : Dott. A. Giuffrè Editore.
Instrumentum digitale. Teoria e disciplina del documento informatico
NAVONE, GIANLUCA
2012-01-01
Abstract
Lo studio consta di due parti. La prima attiene al rapporto tra informatica e teoria giuridica del documento (e segnatamente di quella parte che ne esamina le caratteristiche fisiche). La seconda tende alla ricostruzione dell'articolata disciplina positiva sul documento informatico e le firme elettroniche, quale emerge da una pluralità di fonti sia nazionali sia europee. Più nel dettaglio, nella prima parte del volume si tenta di isolare la nota caratteristica del documento informatico e di indagarne, sul piano giuridico, le ricadute. Nel far ciò, si giunge ad identificare il documento informatico in un'astratta sequenza di valori binari che – analogamente alle note musicali che compongono una partitura – costituisce un bene immateriale (corpus mysticum secondo il linguaggio della tradizione), da non confondersi con il bene – tuttora necessariamente materiale – che dà forma tangibile alle singole repliche. Inoltre, all'immaterialità e, quindi, all'irriducibilità dell'istrumento digitale alla singola res signata si imputano numerose conseguenze pratiche. Tra le quali, prima per importanza, l'assoluta incompatibilità fra il documento informatico e la sottoscrizione autografa. Nella seconda parte del volume, invece, si tratta del valore giuridico delle diverse tipologie di documento in formato digitale: da quello privo di firma elettronica, all'atto pubblico informatico redatto dal notaio.File | Dimensione | Formato | |
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