“Francesco Solitario fa pensare a quanto sia stato imprudente il parere, a suo tempo (e non era il solo nel genere), di Stefan Körner che decretava: «... La discussione sulle differenze fra il sublime e il bello, che cominciò con Longino e suscitò gli entusiasmi di poeti e filosofi del diciottesimo secolo, ha concluso il suo corso» e dava «ragione della sua scomparsa dalla scena filosofica». Di fatto, negli ultimi vent’anni vorticoso è stato il crescendo di studi, ricerche, convegni, dibattiti, volumi, numeri monografici di riviste. Il sublime è stato via via analizzato in mille diverse sfumature, attaccato da più parti, sezionato da retori, filologi, letterati, filosofi, artisti, dando origine ad una letteratura, sull’argomento, di una vastità che ha pochi precedenti. Di tanto tsunami, e di uno che insieme si va dilatando sul bello, con non minore crescendo, Francesco Solitario rende criticamente conto; piú ancora, nell’ambito del movimento si colloca egli con una sua impresa teoretica, segnatamente là dove l’emergenza del sublime sembra giungere a salvare l’idea stessa di bellezza. Di solidi risultati la storiografia e la teoria estetica di questi anni gli sono debitrici”. Dalla Premessa di Francesco Piselli
Solitario, F. (1992). Itinerari del Sublime. Milano : PROMETHEUS Editrice.
Itinerari del Sublime
SOLITARIO, FRANCESCO
1992-01-01
Abstract
“Francesco Solitario fa pensare a quanto sia stato imprudente il parere, a suo tempo (e non era il solo nel genere), di Stefan Körner che decretava: «... La discussione sulle differenze fra il sublime e il bello, che cominciò con Longino e suscitò gli entusiasmi di poeti e filosofi del diciottesimo secolo, ha concluso il suo corso» e dava «ragione della sua scomparsa dalla scena filosofica». Di fatto, negli ultimi vent’anni vorticoso è stato il crescendo di studi, ricerche, convegni, dibattiti, volumi, numeri monografici di riviste. Il sublime è stato via via analizzato in mille diverse sfumature, attaccato da più parti, sezionato da retori, filologi, letterati, filosofi, artisti, dando origine ad una letteratura, sull’argomento, di una vastità che ha pochi precedenti. Di tanto tsunami, e di uno che insieme si va dilatando sul bello, con non minore crescendo, Francesco Solitario rende criticamente conto; piú ancora, nell’ambito del movimento si colloca egli con una sua impresa teoretica, segnatamente là dove l’emergenza del sublime sembra giungere a salvare l’idea stessa di bellezza. Di solidi risultati la storiografia e la teoria estetica di questi anni gli sono debitrici”. Dalla Premessa di Francesco PiselliI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/39323
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