Il libro contiene due diari della seconda guerra mondiale ambientati nella pianura della Bassa Romagna, analizzati e contestualizzati nel quadro dei problemi scaturiti dall'emergenza bellica negli anno 1943-45. Gli autori sono Quirino Majorana, illustre scienziato, professore di Fisica sperimentale al Politecnico di Torino e poi all'Università di Bologna, sfollato a Fusignano: e Liliana Corelli, giovane popolana di Fusignano, anch'essa sollecitata alla scrittura dalle anomale condizioni imposte dal conflitto. La forte distanza - anagrafica, sociale, culturale - che separa i due autori ne scandisce il rapporto con la scrittura e con la situazione; ma accanto alle evidenti differenze, i diari mostrano affinità molteplici e soprattutto rivelano come il gesto della scrittura sia riconosciuto come àncora di resistenza individuale, un angolo segreto per sfogare le proprie emozioni e alimentare la fiamma della speranza del ritorno alla normalità.
Baioni, M., Belletti, A. (a cura di). (1995). I giorni della guerra. Il passaggio del fronte a Fusignano nei diari di Quirino Majorana e Liliana Corelli (1944-1945). RAVENNA : Longo.
I giorni della guerra. Il passaggio del fronte a Fusignano nei diari di Quirino Majorana e Liliana Corelli (1944-1945)
BAIONI, MASSIMO;
1995-01-01
Abstract
Il libro contiene due diari della seconda guerra mondiale ambientati nella pianura della Bassa Romagna, analizzati e contestualizzati nel quadro dei problemi scaturiti dall'emergenza bellica negli anno 1943-45. Gli autori sono Quirino Majorana, illustre scienziato, professore di Fisica sperimentale al Politecnico di Torino e poi all'Università di Bologna, sfollato a Fusignano: e Liliana Corelli, giovane popolana di Fusignano, anch'essa sollecitata alla scrittura dalle anomale condizioni imposte dal conflitto. La forte distanza - anagrafica, sociale, culturale - che separa i due autori ne scandisce il rapporto con la scrittura e con la situazione; ma accanto alle evidenti differenze, i diari mostrano affinità molteplici e soprattutto rivelano come il gesto della scrittura sia riconosciuto come àncora di resistenza individuale, un angolo segreto per sfogare le proprie emozioni e alimentare la fiamma della speranza del ritorno alla normalità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/36935
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