Il libro, attraverso l’analisi di fondi d’archivio e di pubblicistica d’epoca, esplora il sorgere e le successive evoluzioni di quella parte integrante dell’autorappresentazione nazionale che sono i musei del Risorgimento. Sono ricostruiti, di città in città, i momenti genetici di questi luoghi della memoria, i gruppi culturali e politici che si impegnano per realizzarli, le motivazioni che li animano, i sentimenti e i bisogni che si esprimono in quella particolare messa in scena della storia recente, in onore del passato e in funzione del presente. Ne esce una tipologia problematica e differenziata, con scelte, percorsi e tempi non uniformi, con assenze e presenze, tattiche e dosaggi della memoria e dell’oblio. Il confronto sul passato mette in luce una densa conflittualità sulla memoria, che si esprime anche attraverso il ruolo dei musei come canali di legittimazione e di pedagogia patriottica: da qui l’importanza di studiare gli allestimenti museali, il “racconto” per immagini, reliquie e cimeli, la presenza del museo nella vita politica e culturale cittadina a cavallo tra fine Ottocento e prima guerra mondiale.
Baioni, M. (1994). La "religione della patria". Musei e istituti del culto risorgimentale (1884-1918). QUINTO DI TREVISO : Pagus.
La "religione della patria". Musei e istituti del culto risorgimentale (1884-1918)
BAIONI, MASSIMO
1994-01-01
Abstract
Il libro, attraverso l’analisi di fondi d’archivio e di pubblicistica d’epoca, esplora il sorgere e le successive evoluzioni di quella parte integrante dell’autorappresentazione nazionale che sono i musei del Risorgimento. Sono ricostruiti, di città in città, i momenti genetici di questi luoghi della memoria, i gruppi culturali e politici che si impegnano per realizzarli, le motivazioni che li animano, i sentimenti e i bisogni che si esprimono in quella particolare messa in scena della storia recente, in onore del passato e in funzione del presente. Ne esce una tipologia problematica e differenziata, con scelte, percorsi e tempi non uniformi, con assenze e presenze, tattiche e dosaggi della memoria e dell’oblio. Il confronto sul passato mette in luce una densa conflittualità sulla memoria, che si esprime anche attraverso il ruolo dei musei come canali di legittimazione e di pedagogia patriottica: da qui l’importanza di studiare gli allestimenti museali, il “racconto” per immagini, reliquie e cimeli, la presenza del museo nella vita politica e culturale cittadina a cavallo tra fine Ottocento e prima guerra mondiale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/36934
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