La relazione si sofferma sull’evoluzione della giurisprudenza costituzionale in materia di agricoltura, ponendo l’accento sulle pronunce in tema di agricoltura e biotecnologie. E un caso esemplare di come il diritto comunitario permetta allo stato di erodere le competenze regionali in materia di agricoltura è stato individuato nella sent. 116 del 2006, con la quale la Corte si è pronunciata sulle colture geneticamente modificate. La relazione si conclude ponendo l’accento sul fatto che giudice relatore-redattore di questa sentenza sia De Siervo, giudice costituzionale e studioso che si è sempre dimostrato sensibile alle istanze regionalistiche, e che ha cercato di attenuare la progressiva erosione delle competenze regionali ad opera delle materie trasversali, attraverso forme di procedurali ispirate alla leale collaborazione, ovvero strumenti di dialogo e di intesa tra stato e regioni (ad es. 104 del 2008). Del resto, ciò che maggiormente è stato rimproverato al legislatore costituzionale è il non aver previsto, con la riforma del 2001, luoghi e strumenti adeguati a realizzare questa collaborazione negoziata e a garantire il corretto regionalismo cooperativo; per cui stato e regioni finiscono per dialogare davanti alla Corte, non è un caso quindi che il giudizio in via principale ne 2005 ha per la prima volta nella storia della Corte superato la quota delle 100 pronunce.
Bindi, E. (2009). Agricoltura, biotecnologie e competenzere regionali.
Agricoltura, biotecnologie e competenzere regionali
BINDI, ELENA
2009-01-01
Abstract
La relazione si sofferma sull’evoluzione della giurisprudenza costituzionale in materia di agricoltura, ponendo l’accento sulle pronunce in tema di agricoltura e biotecnologie. E un caso esemplare di come il diritto comunitario permetta allo stato di erodere le competenze regionali in materia di agricoltura è stato individuato nella sent. 116 del 2006, con la quale la Corte si è pronunciata sulle colture geneticamente modificate. La relazione si conclude ponendo l’accento sul fatto che giudice relatore-redattore di questa sentenza sia De Siervo, giudice costituzionale e studioso che si è sempre dimostrato sensibile alle istanze regionalistiche, e che ha cercato di attenuare la progressiva erosione delle competenze regionali ad opera delle materie trasversali, attraverso forme di procedurali ispirate alla leale collaborazione, ovvero strumenti di dialogo e di intesa tra stato e regioni (ad es. 104 del 2008). Del resto, ciò che maggiormente è stato rimproverato al legislatore costituzionale è il non aver previsto, con la riforma del 2001, luoghi e strumenti adeguati a realizzare questa collaborazione negoziata e a garantire il corretto regionalismo cooperativo; per cui stato e regioni finiscono per dialogare davanti alla Corte, non è un caso quindi che il giudizio in via principale ne 2005 ha per la prima volta nella storia della Corte superato la quota delle 100 pronunce.File | Dimensione | Formato | |
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