Il libro, basato sullo spoglio della documentazione archivistica e della ricchissima pubblicistica del Ventennio, ricostruisce tempi e modalità della fortuna di Alfredo Oriani negli anni del fascismo. Esaltato da Mussolini come il principale “anticipatore” del fascismo, Oriani fu al centro di un’operazione capillare di recupero, funzionale alle esigenze politiche e ideologiche del regime. La “marcia al Cardello” del 27 aprile 1924, con cui quell’operazione prese il via, è forse la prima manifestazione del “regime” fascista, per la coreografia adottata e per il messaggio che contiene, tendente per la prima volta in forma esplicita ad identificare Fascismo e Nazione. Intorno al dibattito interno sulla figura di Oriani, tutt’altro che monolitico, è dunque possibile riconoscere alcuni passaggi cruciali dell’universo culturale del fascismo. Il nome e l’opera dello scrittore romagnolo furono integrati nella coscienza autobiografica del regime, diventando elementi costitutivi della creazione di miti, simboli, suggestioni, con cui il fascismo ambiva a collocarsi nel solco della storia nazionale e al tempo stesso a qualificarsi per la propria originalità di esperimento politico e sociale moderno.
Baioni, M. (1988). Il fascismo e Alfredo Oriani. Il mito del precursore. RAVENNA : Longo.
Il fascismo e Alfredo Oriani. Il mito del precursore
BAIONI, MASSIMO
1988-01-01
Abstract
Il libro, basato sullo spoglio della documentazione archivistica e della ricchissima pubblicistica del Ventennio, ricostruisce tempi e modalità della fortuna di Alfredo Oriani negli anni del fascismo. Esaltato da Mussolini come il principale “anticipatore” del fascismo, Oriani fu al centro di un’operazione capillare di recupero, funzionale alle esigenze politiche e ideologiche del regime. La “marcia al Cardello” del 27 aprile 1924, con cui quell’operazione prese il via, è forse la prima manifestazione del “regime” fascista, per la coreografia adottata e per il messaggio che contiene, tendente per la prima volta in forma esplicita ad identificare Fascismo e Nazione. Intorno al dibattito interno sulla figura di Oriani, tutt’altro che monolitico, è dunque possibile riconoscere alcuni passaggi cruciali dell’universo culturale del fascismo. Il nome e l’opera dello scrittore romagnolo furono integrati nella coscienza autobiografica del regime, diventando elementi costitutivi della creazione di miti, simboli, suggestioni, con cui il fascismo ambiva a collocarsi nel solco della storia nazionale e al tempo stesso a qualificarsi per la propria originalità di esperimento politico e sociale moderno.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/35685
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