Il saggio inizia sottolineando l'importanza delle relazioni interpersonali e il ruolo centrale che in esse svolge la comunicazione. Mostra quindi come il mutamento socioculturale degli ultimi decenni abbia innescato una rivoluzione nei modi del comunicare, non supportata da adeguate conoscenze e capacità da parte delle persone. L'autore parla esplicitamente di analfabetismo comunicativo-relazionale e ne illustra brevemente le principali cause e conseguenze. Mostra quindi come il metodo del voice - elaborato da Stone e Stone - consenta di facilitare una migliore e più consapevole comunicazione con se stessi e in particolare con le proprie diverse sub-personalità. Nel paragrafo conclusivo - I nessi tra micro e macro nella visione olistica - si avanza infine l'ipotesi che esista un isomorfismo tra l'assetto del mondo interiore – la personalità - e quello del mondo esteriore – la società. L’individuo è scisso in due parti, in due gruppi di subpersonalità, uno dei quali predomina sull’altro relegandolo nell’ombra; parimenti la società è scissa in classi sociali (o in caste) alcune delle quali acquisiscono un potere maggiore di altre fino al punto di rinnegare queste ultime, sfruttarle o addirittura relegarle in schiavitù. Quando nell’individuo alcune subpersonalità rinnegate vengono liberate, costituiscono una terza categoria definibile subpersonalità emergenti (non più rinnegate ma non aventi ancora il potere consolidato di quelle dominanti. Questo processo può essere assimilato al processo storico tramite il quale nelle società occidentali, inizialmente suddivise in due sole classi sociali – aristocratici e servi della gleba – è progressivamente emersa una terza classe sociale: la borghesia, che ha acquisito coscienza dei propri diritti e del proprio potere ma ha impiegato tempo e lotte per vedersi riconosciuti gli stessi diritti della prima classe. A livello ancora più ampio il fenomeno sopra descritto trova analogie nella suddivisione planetaria tra primo mondo, secondo mondo e terzo mondo, dove il secondo mondo comprende quegli stati che ancora pochi decenni fa erano colonizzati e sfruttati come quelli del terzo ma che poi hanno acquisito progressivamente indipendenza e maggior benessere, anche se non sono ancora alla pari con gli stati del primo mondo (proprio come la borghesia impiegò tempo prima di giungere ad una effettiva parità). Concludendo, il Voice Dialogue ha dunque risvolti non solo psicologici ma anche sociologici, antropologici, economici, politologici. Non tutti questi risvolti sono evidenti, alcuni neppure agli stessi Stone, ciò nondimeno rappresentano una grande potenzialità del loro metodo che merita di essere sviluppata, una potenzialità che viene evidenziata dall’approccio olistico e dalla focalizzazione sulla comunicazione consapevole.
Cheli, E. (2009). Prefazione all'edizione italiana, 1-22.
Prefazione all'edizione italiana
CHELI, ENRICO
2009-01-01
Abstract
Il saggio inizia sottolineando l'importanza delle relazioni interpersonali e il ruolo centrale che in esse svolge la comunicazione. Mostra quindi come il mutamento socioculturale degli ultimi decenni abbia innescato una rivoluzione nei modi del comunicare, non supportata da adeguate conoscenze e capacità da parte delle persone. L'autore parla esplicitamente di analfabetismo comunicativo-relazionale e ne illustra brevemente le principali cause e conseguenze. Mostra quindi come il metodo del voice - elaborato da Stone e Stone - consenta di facilitare una migliore e più consapevole comunicazione con se stessi e in particolare con le proprie diverse sub-personalità. Nel paragrafo conclusivo - I nessi tra micro e macro nella visione olistica - si avanza infine l'ipotesi che esista un isomorfismo tra l'assetto del mondo interiore – la personalità - e quello del mondo esteriore – la società. L’individuo è scisso in due parti, in due gruppi di subpersonalità, uno dei quali predomina sull’altro relegandolo nell’ombra; parimenti la società è scissa in classi sociali (o in caste) alcune delle quali acquisiscono un potere maggiore di altre fino al punto di rinnegare queste ultime, sfruttarle o addirittura relegarle in schiavitù. Quando nell’individuo alcune subpersonalità rinnegate vengono liberate, costituiscono una terza categoria definibile subpersonalità emergenti (non più rinnegate ma non aventi ancora il potere consolidato di quelle dominanti. Questo processo può essere assimilato al processo storico tramite il quale nelle società occidentali, inizialmente suddivise in due sole classi sociali – aristocratici e servi della gleba – è progressivamente emersa una terza classe sociale: la borghesia, che ha acquisito coscienza dei propri diritti e del proprio potere ma ha impiegato tempo e lotte per vedersi riconosciuti gli stessi diritti della prima classe. A livello ancora più ampio il fenomeno sopra descritto trova analogie nella suddivisione planetaria tra primo mondo, secondo mondo e terzo mondo, dove il secondo mondo comprende quegli stati che ancora pochi decenni fa erano colonizzati e sfruttati come quelli del terzo ma che poi hanno acquisito progressivamente indipendenza e maggior benessere, anche se non sono ancora alla pari con gli stati del primo mondo (proprio come la borghesia impiegò tempo prima di giungere ad una effettiva parità). Concludendo, il Voice Dialogue ha dunque risvolti non solo psicologici ma anche sociologici, antropologici, economici, politologici. Non tutti questi risvolti sono evidenti, alcuni neppure agli stessi Stone, ciò nondimeno rappresentano una grande potenzialità del loro metodo che merita di essere sviluppata, una potenzialità che viene evidenziata dall’approccio olistico e dalla focalizzazione sulla comunicazione consapevole.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/34884
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