La carcinosi peritoneale rappresenta una delle principali modalità di diffusione del carcinoma del colon-retto. Le metodiche chirurgiche tradizionali, così come i trattamenti chemioterapici convenzionali, hanno dimostrato una efficacia molto limitata, con sopravvivenze mediane che raramente superano i 6-8 mesi. Negli ultimi anni è stato proposto da più Autori un trattamento aggressivo che si basa sulla chirurgia citoriduttiva, con asportazione più o meno estesa del peritoneo interessato dalla malattia, associata alla perfusione intraaddominale di farmaci chemioterapici in ipertermia. Diversi studi hanno dimostrato l’efficacia di questa metodica soprattutto nei pazienti nei quali è stato possibile ottenere una citoriduzione completa o con minimo residuo tumorale, con sopravvivenze a cinque anni che si avvicinano al 20%. La chemioipertermia intraperitoneale, in effetti, sembra agire prevalentemente sulla microdisseminazione peritoneale della malattia. Sulla base di questo principio, è stato da noi proposto l’utilizzo di questa procedura a scopo adiuvante, per prevenire la recidiva peritoneale nei pazienti a rischio (citologia peritoneale positiva). Il trattamento si associa ad un rischio molto elevato di complicanze post-operatorie, e necessita pertanto di una adeguata selezione dei pazienti e deve essere effettuato esclusivamente in Centri specializzati.

Roviello, F., Marrelli, D., Pedrazzani, C. (2007). Il ruolo della chemioipertermia nel carcinoma del colon-retto. In Il trattamento chirurgico del carcinoma del colon-retto (pp. 283-293). Roma : Alpes Italia Srl.

Il ruolo della chemioipertermia nel carcinoma del colon-retto

ROVIELLO, FRANCO;MARRELLI, DANIELE;
2007-01-01

Abstract

La carcinosi peritoneale rappresenta una delle principali modalità di diffusione del carcinoma del colon-retto. Le metodiche chirurgiche tradizionali, così come i trattamenti chemioterapici convenzionali, hanno dimostrato una efficacia molto limitata, con sopravvivenze mediane che raramente superano i 6-8 mesi. Negli ultimi anni è stato proposto da più Autori un trattamento aggressivo che si basa sulla chirurgia citoriduttiva, con asportazione più o meno estesa del peritoneo interessato dalla malattia, associata alla perfusione intraaddominale di farmaci chemioterapici in ipertermia. Diversi studi hanno dimostrato l’efficacia di questa metodica soprattutto nei pazienti nei quali è stato possibile ottenere una citoriduzione completa o con minimo residuo tumorale, con sopravvivenze a cinque anni che si avvicinano al 20%. La chemioipertermia intraperitoneale, in effetti, sembra agire prevalentemente sulla microdisseminazione peritoneale della malattia. Sulla base di questo principio, è stato da noi proposto l’utilizzo di questa procedura a scopo adiuvante, per prevenire la recidiva peritoneale nei pazienti a rischio (citologia peritoneale positiva). Il trattamento si associa ad un rischio molto elevato di complicanze post-operatorie, e necessita pertanto di una adeguata selezione dei pazienti e deve essere effettuato esclusivamente in Centri specializzati.
2007
9788889923115
Roviello, F., Marrelli, D., Pedrazzani, C. (2007). Il ruolo della chemioipertermia nel carcinoma del colon-retto. In Il trattamento chirurgico del carcinoma del colon-retto (pp. 283-293). Roma : Alpes Italia Srl.
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