Il libro - e la giornata di studio da cui si origina - si incentra sui modelli per comprendere la dinamiche di rischio psicosociale e sulle nuove prassi formative e organizzative per ridurre al minimo i fattori di pericolo, innalzando il benessere delle organizzazioni e nelle organizzazioni. Data l’ampiezza del tema è stata fatta la scelta di privilegiare - tra tutti i fattori in gioco - quelli inerenti la dimensione comunicativo-relazionale, evidenziandone il ruolo primario nei fenomeni di stress, mobbing, burn-out e in altri fenomeni di “tossicità intraorganizzativa” meno eclatanti ma non meno importanti. L’assunto da cui il lavoro è partito è infatti che alla base del disagio psicosociale - nelle sua diverse sfaccettature - vi sia soprattutto una scarsa competenza comunicativo relazionale delle persone, associata a modelli organizzativi che favoriscono - invece di prevenire - i conflitti interpersonali. Appare dunque fondamentale promuovere iniziative e strategie volte al miglioramento di tali competenze e al connesso adeguamento dei modelli organizzativi. In tal modo non solo si possono prevenire disfunzioni e patologie psicosociali e psicosomatiche ma anche creare le condizioni per un “clima” relazionale più armonico e collaborativo, ponendo le basi per un vero e proprio benessere dell’individuo e del sistema sociale in cui lavora, migliorando al contempo il rendimento lavorative dei singoli, le performances e la produttività dell’organizzazione stessa.
Buccioni, I., Cheli, E. (a cura di). (2006). Benessere nelle organizzazioni. Valorizzare il capitale relazionale come sostegno della qualità della vita professionale. ROMA : ISPESL.
Benessere nelle organizzazioni. Valorizzare il capitale relazionale come sostegno della qualità della vita professionale
CHELI, ENRICO
2006-01-01
Abstract
Il libro - e la giornata di studio da cui si origina - si incentra sui modelli per comprendere la dinamiche di rischio psicosociale e sulle nuove prassi formative e organizzative per ridurre al minimo i fattori di pericolo, innalzando il benessere delle organizzazioni e nelle organizzazioni. Data l’ampiezza del tema è stata fatta la scelta di privilegiare - tra tutti i fattori in gioco - quelli inerenti la dimensione comunicativo-relazionale, evidenziandone il ruolo primario nei fenomeni di stress, mobbing, burn-out e in altri fenomeni di “tossicità intraorganizzativa” meno eclatanti ma non meno importanti. L’assunto da cui il lavoro è partito è infatti che alla base del disagio psicosociale - nelle sua diverse sfaccettature - vi sia soprattutto una scarsa competenza comunicativo relazionale delle persone, associata a modelli organizzativi che favoriscono - invece di prevenire - i conflitti interpersonali. Appare dunque fondamentale promuovere iniziative e strategie volte al miglioramento di tali competenze e al connesso adeguamento dei modelli organizzativi. In tal modo non solo si possono prevenire disfunzioni e patologie psicosociali e psicosomatiche ma anche creare le condizioni per un “clima” relazionale più armonico e collaborativo, ponendo le basi per un vero e proprio benessere dell’individuo e del sistema sociale in cui lavora, migliorando al contempo il rendimento lavorative dei singoli, le performances e la produttività dell’organizzazione stessa.File | Dimensione | Formato | |
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