Il libro affronta la tematica degli effetti dei media da un punto di vista in genere trascurato dai testi in materia: quello dell’utente. Basandosi sui dati disponibili nella letteratura scientifica in materia e su ricerche ed esperienze ad hoc dell’autore, il testo inizia evidenziando la sempre maggiore centralità dei media e i loro numerosi effetti positivi sul piano dell’informazione, dell’intercultura, del cosmopolitismo etc. All’interno di tale quadro si producono tuttavia anche effetti collaterali indesiderati che possono risultare nocivi per l’utente sotto diversi riguardi. Il testo suddivide tali effetti indesiderati in 3 categorie: effetti emozionali, effetti sull’identità, effetti cognitivi, dedicandogli altrettanti capitoli. Per ciascuna categoria illustra quindi i principali effetti, avvalendosi non solo di dati provenienti da ricerche ma anche di informazioni provenienti da casi clinici. Delle 3 categorie prese in considerazione quella degli effetti emozionali risulta la meno trattata dalla letteratura scientifica sugli effetti, sia a livello teorico che empirico. Non vi sono infati ricerche che si siano proposte di rispondere a domande come le seguenti: “Come cambia l’umore dopo la lettura di un quotidiano? Quali emozioni suscitano nei telespettatori certi programmi TV e com'è, poi, il loro sonno? Tranquillo e riposante o agitato e pieno di brutti sogni? Quali conseguenze può produrre sul benessere e sulla salute un uso eccessivo o disattento dei media? Data la scarsità di lavori e ricerche in materia, il capitolo dedicato agli effetti emozionali rappresenta un contributo particolarmente innovativo anche per gli addetti ai lavori; in esso l’autore avanza anche alcune ipotesi originali sulla genesi e rilevanza degli effetti emozionali, rifacendosi a recenti ricerche nel campo della neuroplasticità e alle meno recenti ma sempre attuali ricerche di Henry Laborit sui rapporti tra emozioni, comportamenti di reazione ad esse e genesi dello stress e delle patologie psicosomatiche. Il libro affronta inoltre una tematica anch’essa poco trattata, salvo che – seppure marginalmente o indirettamente - in alcuni lavori sulla media education, e cioè lo sviluppo della consapevolezza dell’utente. Anche in questo caso le ipotesi e gli spunti possono risultare interessanti anche per studiosi e addetti ai lavori. Il libro prevede anche un capitolo sul rapporto tra media e bambini si conclude con un’appendice che riassume le principali teorie scientifiche sugli effetti a lungo termine dei media.
Cheli, E. (2011). Come difendersi dai media. Gli effetti indesiderati di giornali, radio, TV, internet. ROMA : La Lepre Edizioni.
Come difendersi dai media. Gli effetti indesiderati di giornali, radio, TV, internet
CHELI, ENRICO
2011-01-01
Abstract
Il libro affronta la tematica degli effetti dei media da un punto di vista in genere trascurato dai testi in materia: quello dell’utente. Basandosi sui dati disponibili nella letteratura scientifica in materia e su ricerche ed esperienze ad hoc dell’autore, il testo inizia evidenziando la sempre maggiore centralità dei media e i loro numerosi effetti positivi sul piano dell’informazione, dell’intercultura, del cosmopolitismo etc. All’interno di tale quadro si producono tuttavia anche effetti collaterali indesiderati che possono risultare nocivi per l’utente sotto diversi riguardi. Il testo suddivide tali effetti indesiderati in 3 categorie: effetti emozionali, effetti sull’identità, effetti cognitivi, dedicandogli altrettanti capitoli. Per ciascuna categoria illustra quindi i principali effetti, avvalendosi non solo di dati provenienti da ricerche ma anche di informazioni provenienti da casi clinici. Delle 3 categorie prese in considerazione quella degli effetti emozionali risulta la meno trattata dalla letteratura scientifica sugli effetti, sia a livello teorico che empirico. Non vi sono infati ricerche che si siano proposte di rispondere a domande come le seguenti: “Come cambia l’umore dopo la lettura di un quotidiano? Quali emozioni suscitano nei telespettatori certi programmi TV e com'è, poi, il loro sonno? Tranquillo e riposante o agitato e pieno di brutti sogni? Quali conseguenze può produrre sul benessere e sulla salute un uso eccessivo o disattento dei media? Data la scarsità di lavori e ricerche in materia, il capitolo dedicato agli effetti emozionali rappresenta un contributo particolarmente innovativo anche per gli addetti ai lavori; in esso l’autore avanza anche alcune ipotesi originali sulla genesi e rilevanza degli effetti emozionali, rifacendosi a recenti ricerche nel campo della neuroplasticità e alle meno recenti ma sempre attuali ricerche di Henry Laborit sui rapporti tra emozioni, comportamenti di reazione ad esse e genesi dello stress e delle patologie psicosomatiche. Il libro affronta inoltre una tematica anch’essa poco trattata, salvo che – seppure marginalmente o indirettamente - in alcuni lavori sulla media education, e cioè lo sviluppo della consapevolezza dell’utente. Anche in questo caso le ipotesi e gli spunti possono risultare interessanti anche per studiosi e addetti ai lavori. Il libro prevede anche un capitolo sul rapporto tra media e bambini si conclude con un’appendice che riassume le principali teorie scientifiche sugli effetti a lungo termine dei media.File | Dimensione | Formato | |
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