Il «plurisecolare sodalizio» tra la Romagna toscana e Firenze fu confermato con l’Unità d’Italia, quando nella provincia fiorentina furono appunto compresi anche i 12 comuni incentrati su Rocca San Casciano. Così la provincia di Firenze si presentava come un’area assai ampia del compartimento toscano, suddivisa nei 4 circondari di Firenze, Pistoia, Rocca San Casciano e San Miniato. E tale era destinata a mantenersi fino agli anni ’20 del ‘900: con il Regio Decreto del 4 marzo 1923, proprio il circondario di Rocca San Casciano venne aggregato alla provincia di Forlì mentre in seguito intervennero ulteriori riduzioni. È perciò evidente che nel periodo compreso tra l’Unità e il fascismo la articolata realtà delle componenti geografiche e culturali interne al territorio provinciale fiorentino favorì non pochi episodi di insofferenza verso il capoluogo, nei quali si rintracciano elementi di localismo. Nell’ultimo decennio del secolo, proprio l’area tosco-romagnola doveva promuovere la richiesta di distacco dal compartimento toscano e dalla provincia di Firenze. Nel frattempo la competizione elettorale aveva visto il prevalere dei tradizionali notabili esponenti della aristocrazia locale nei 40 Collegi provinciali (da Ubaldino Peruzzi a Bettino Ricasoli, da Alfredo e Umberto Serristori a Giorgio e Sidney Sonnino). Se alcuni casi presentarono particolari caratteristiche (come il Conte Ginori che perse il Collegio dopo la vendita ai Richard della sua Manifattura di ceramiche di Doccia), l’allargamento del suffragio con la riforma del 1882 favorì il potenziamento dei candidati democratici (come il futuro socialista Giulio Masini a Empoli) e mentre nel Collegio di Rocca San Casciano i radicali avevano dimostrato una buona competitività elettorale, con le buone affermazioni di candidati quali Diego Martelli e Felice Cavallotti, a Firenze nel 1897 l’avvocato Giuseppe Pescetti diventava il primo deputato socialista della Toscana.

Cherubini, D. (2004). Tra Toscana e Romagna: spunti per una storia delle elezioni in provincia di Firenze (1892-1900). In Partiti e movimenti politici tra otto e novecento: studi in onore di Luigi Lotti (pp. 311-346). FIRENZE : Centro Editoriale Toscano.

Tra Toscana e Romagna: spunti per una storia delle elezioni in provincia di Firenze (1892-1900)

CHERUBINI, DONATELLA
2004-01-01

Abstract

Il «plurisecolare sodalizio» tra la Romagna toscana e Firenze fu confermato con l’Unità d’Italia, quando nella provincia fiorentina furono appunto compresi anche i 12 comuni incentrati su Rocca San Casciano. Così la provincia di Firenze si presentava come un’area assai ampia del compartimento toscano, suddivisa nei 4 circondari di Firenze, Pistoia, Rocca San Casciano e San Miniato. E tale era destinata a mantenersi fino agli anni ’20 del ‘900: con il Regio Decreto del 4 marzo 1923, proprio il circondario di Rocca San Casciano venne aggregato alla provincia di Forlì mentre in seguito intervennero ulteriori riduzioni. È perciò evidente che nel periodo compreso tra l’Unità e il fascismo la articolata realtà delle componenti geografiche e culturali interne al territorio provinciale fiorentino favorì non pochi episodi di insofferenza verso il capoluogo, nei quali si rintracciano elementi di localismo. Nell’ultimo decennio del secolo, proprio l’area tosco-romagnola doveva promuovere la richiesta di distacco dal compartimento toscano e dalla provincia di Firenze. Nel frattempo la competizione elettorale aveva visto il prevalere dei tradizionali notabili esponenti della aristocrazia locale nei 40 Collegi provinciali (da Ubaldino Peruzzi a Bettino Ricasoli, da Alfredo e Umberto Serristori a Giorgio e Sidney Sonnino). Se alcuni casi presentarono particolari caratteristiche (come il Conte Ginori che perse il Collegio dopo la vendita ai Richard della sua Manifattura di ceramiche di Doccia), l’allargamento del suffragio con la riforma del 1882 favorì il potenziamento dei candidati democratici (come il futuro socialista Giulio Masini a Empoli) e mentre nel Collegio di Rocca San Casciano i radicali avevano dimostrato una buona competitività elettorale, con le buone affermazioni di candidati quali Diego Martelli e Felice Cavallotti, a Firenze nel 1897 l’avvocato Giuseppe Pescetti diventava il primo deputato socialista della Toscana.
2004
9788879572231
Cherubini, D. (2004). Tra Toscana e Romagna: spunti per una storia delle elezioni in provincia di Firenze (1892-1900). In Partiti e movimenti politici tra otto e novecento: studi in onore di Luigi Lotti (pp. 311-346). FIRENZE : Centro Editoriale Toscano.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/32809