Il volume presenta al lettore una lettura multiprospettica della questione pedofila, ponendosi quale obiettivo prioritario quello di offrire una esplorazione del tema che vada oltre il pregiudizio. Gli autori procedono quindi ex negativo, vale a dire assumendo come dato di partenza l'inquietante proteiformità del fenomeno oggetto della loro analisi, interrogandosi metodologicamente sul suo inafferrabile profilo di fenomeno sociale ancora vivente, e come tale riottoso ad essere intrappolato in gabbie ermeneutiche rigide e solo nominalmente "infallibili". Dopo aver richiamato le radici storico-culturali della pratica pedofila, sottolineandone la intrinseca diversità rispetto al fenomeno come appare oggi, vengono illustrati gli apporti definitori offerti alla questione della pedofilia dal sapere psichiatrico. Un'attenzione particolare è dedicata alla percezione sociale del problema, con l'analisi dei più diffusi stereotipi e pregiudizi che si contendono il ruolo di facile strumento per una comprensione corriva della pedofilia. L'indagine sulla percezione sociale trova nel contesto scolastico un campione di riferimento particolarmente rappresentativo: sapere che cosa pensano insegnanti e studenti del pedofilo e della pedofilia si dimostra operazione conoscitiva non fine a se stessa, ma vera e propria azione di intervento culturale dotata di un suo feedback efficace, dal momento che contribuisce a donare una nuova prospettiva di riferimento a chi fronteggia il problema "sul campo".
Coluccia, A., Calvanese, E. (2003). Pedofilia. Un approccio multiprospettico. MILANO : Franco Angeli.
Pedofilia. Un approccio multiprospettico
COLUCCIA, ANNA;
2003-01-01
Abstract
Il volume presenta al lettore una lettura multiprospettica della questione pedofila, ponendosi quale obiettivo prioritario quello di offrire una esplorazione del tema che vada oltre il pregiudizio. Gli autori procedono quindi ex negativo, vale a dire assumendo come dato di partenza l'inquietante proteiformità del fenomeno oggetto della loro analisi, interrogandosi metodologicamente sul suo inafferrabile profilo di fenomeno sociale ancora vivente, e come tale riottoso ad essere intrappolato in gabbie ermeneutiche rigide e solo nominalmente "infallibili". Dopo aver richiamato le radici storico-culturali della pratica pedofila, sottolineandone la intrinseca diversità rispetto al fenomeno come appare oggi, vengono illustrati gli apporti definitori offerti alla questione della pedofilia dal sapere psichiatrico. Un'attenzione particolare è dedicata alla percezione sociale del problema, con l'analisi dei più diffusi stereotipi e pregiudizi che si contendono il ruolo di facile strumento per una comprensione corriva della pedofilia. L'indagine sulla percezione sociale trova nel contesto scolastico un campione di riferimento particolarmente rappresentativo: sapere che cosa pensano insegnanti e studenti del pedofilo e della pedofilia si dimostra operazione conoscitiva non fine a se stessa, ma vera e propria azione di intervento culturale dotata di un suo feedback efficace, dal momento che contribuisce a donare una nuova prospettiva di riferimento a chi fronteggia il problema "sul campo".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/28043
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