La persecuzione nazista ha condizionato le ricostruzioni della cosiddetta 'simbiosi ebraico-tedesca' inducendo a considerare la vita ebraica come la corsa inconsapevole di una minoranza che, dai margini, tende a spostarsi al centro della società tedesca spogliandosi delle sue tradizioni per lasciarsi invadere dal germanesimo . Decisiva tra gli ebrei sarebbe stata l’illusione di appartenere alla Germania. È questo il sentimento – scrive Enzo Traverso – che «ispirò la mentalità, i modelli di comportamento e le prospettive dell’ebraismo tedesco fino alla sua distruzione». E, se difficoltà ci furono nella assimilazione, non sarebbero nate dalla tenacia di legami affettivi o religiosi, quanto dalla discriminazione. Il saggio propone invece sulla scorta di alcuni studi recenti di microstoria delle comunità ebraiche tedesche un modello diverso: la creazione o l'identificazione di modelli identitari all'interno delle comunità ebraiche che formano una sorta di spazio neutro tra separatezza e integrazione. L'ipotesi viene verificata sul campione della aristocrazia ebraica di Vienna tra Ottocento e Novecento con l'aiuto di documenti di archivio e nel confronto con la produzione letteraria di alcuni artisti del tempo e di Hofmannsthal in modo particolare.
Ascarelli, R. (2007). Il ghetto dai cancelli rococò- Letteratura dello Jung Wien e aristocrazia ebraica. In "Scrivo tedesco perché sono ebreo". Canoni, bilanci, prospettive di studio sulla letteratura ebraico-tedesca (pp. 13-62). AREZZO : Bibliotheca Aretina.
Il ghetto dai cancelli rococò- Letteratura dello Jung Wien e aristocrazia ebraica
ASCARELLI, ROBERTA
2007-01-01
Abstract
La persecuzione nazista ha condizionato le ricostruzioni della cosiddetta 'simbiosi ebraico-tedesca' inducendo a considerare la vita ebraica come la corsa inconsapevole di una minoranza che, dai margini, tende a spostarsi al centro della società tedesca spogliandosi delle sue tradizioni per lasciarsi invadere dal germanesimo . Decisiva tra gli ebrei sarebbe stata l’illusione di appartenere alla Germania. È questo il sentimento – scrive Enzo Traverso – che «ispirò la mentalità, i modelli di comportamento e le prospettive dell’ebraismo tedesco fino alla sua distruzione». E, se difficoltà ci furono nella assimilazione, non sarebbero nate dalla tenacia di legami affettivi o religiosi, quanto dalla discriminazione. Il saggio propone invece sulla scorta di alcuni studi recenti di microstoria delle comunità ebraiche tedesche un modello diverso: la creazione o l'identificazione di modelli identitari all'interno delle comunità ebraiche che formano una sorta di spazio neutro tra separatezza e integrazione. L'ipotesi viene verificata sul campione della aristocrazia ebraica di Vienna tra Ottocento e Novecento con l'aiuto di documenti di archivio e nel confronto con la produzione letteraria di alcuni artisti del tempo e di Hofmannsthal in modo particolare.File | Dimensione | Formato | |
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