Il testo intende presentare l’itinerario filosofico di Domenico Antonino Conci attraverso la ricognizione critica della genesi e dei risultati della sua originale revisione della fenomenologia di Edmund Husserl. Mettendo in questione l’effettivo fondamento intuitivo degli asserti husserliani e tematizzando i presupposti inindagati del metodo fenomenologico classico, Conci fin dall’inizio del suo percorso intellettuale radicalizza l’esercizio dell’epoché riformando conseguentemente il metodo analitico. Estendendo la sospensione dell’atteggiamento naturalistico operata dalla fenomenologia classica alla più generale struttura di obbiettivazione, Conci isola e descrive l’occulta e implicita Seinssetzung operata da Husserl: la posizione d’esistenza dell’io, del soggetto, la quale, alterando l’autenticità del campo di presenza fenomenologico, configura di fatto un’uscita inconsapevole dalla fenomenologia e dal suo procedimento analitico. Sospendere la struttura categoriale dell’obbiettivazione comporta dunque la messa fuori gioco dell’io, del soggetto egocentrato, ma questo non significa annichilire del tutto la coscienza: sospendendo l’io, la fenomenologia radicale di Conci semplicemente ne mostra la non originarietà fenomenologica, attestando che la conclamata identità tra io e coscienza più che un dato di fatto è piuttosto un costrutto della filosofia e della cultura occidentale. Oltrepassando questa struttura categoriale, di indole metafisica, la fenomenologia abbandona l’analitica riflessiva egocentrata, la via dell’autoriflessione, e si configura conseguentemente come un’analitica rivolta ai segni, una particolarissima semiotica fenomenologica che, tematizzando i segni delle più disparate tradizioni culturali, espande il proprio campo di indagine attraversando i territori disciplinari dell’antropologia culturale, dell’etnologia, dell’archeologia. Il lavoro di disoccultamento dell’attività costitutiva intenzionale, non più inteso in senso trascendentale, fondazionale, metafisico, si rivolge ora alla particolare struttura del vissuto impersonale, non egocentrato, caratteristica delle culture e delle civiltà lontane dall’Occidente. Per questo sono fondamentali le testimonianze dei cosiddetti “primitivi”, delle culture mitico-rituali, del pensiero “selvaggio”. La coscienza impersonale è propriamente la coscienza in postura rivelativa che anima l’universo mitico-rituale, un territorio sterminato, abitato da entità e da costrutti intenzionali che non rientrano nelle nostre consuete categorie. Segni e testimonianze di altre culture, di altre umanità, di altre menti, vengono ora accostati adottando questa specifica analitica contrastiva. Si comincia ad intravedere il territorio al di là del logos dell’Occidente e si apre infine la via del dialogo e del confronto con le altre culture.

Gonnella, S. (2008). Oltre il logos. sulle tracce di un fenomenologo del profondo. In Le ragioni degli altri. scritti in onore di Domenico Antonino Conci (pp. 296-312). Milano : FrancoAngeli.

Oltre il logos. sulle tracce di un fenomenologo del profondo

GONNELLA, STEFANO
2008-01-01

Abstract

Il testo intende presentare l’itinerario filosofico di Domenico Antonino Conci attraverso la ricognizione critica della genesi e dei risultati della sua originale revisione della fenomenologia di Edmund Husserl. Mettendo in questione l’effettivo fondamento intuitivo degli asserti husserliani e tematizzando i presupposti inindagati del metodo fenomenologico classico, Conci fin dall’inizio del suo percorso intellettuale radicalizza l’esercizio dell’epoché riformando conseguentemente il metodo analitico. Estendendo la sospensione dell’atteggiamento naturalistico operata dalla fenomenologia classica alla più generale struttura di obbiettivazione, Conci isola e descrive l’occulta e implicita Seinssetzung operata da Husserl: la posizione d’esistenza dell’io, del soggetto, la quale, alterando l’autenticità del campo di presenza fenomenologico, configura di fatto un’uscita inconsapevole dalla fenomenologia e dal suo procedimento analitico. Sospendere la struttura categoriale dell’obbiettivazione comporta dunque la messa fuori gioco dell’io, del soggetto egocentrato, ma questo non significa annichilire del tutto la coscienza: sospendendo l’io, la fenomenologia radicale di Conci semplicemente ne mostra la non originarietà fenomenologica, attestando che la conclamata identità tra io e coscienza più che un dato di fatto è piuttosto un costrutto della filosofia e della cultura occidentale. Oltrepassando questa struttura categoriale, di indole metafisica, la fenomenologia abbandona l’analitica riflessiva egocentrata, la via dell’autoriflessione, e si configura conseguentemente come un’analitica rivolta ai segni, una particolarissima semiotica fenomenologica che, tematizzando i segni delle più disparate tradizioni culturali, espande il proprio campo di indagine attraversando i territori disciplinari dell’antropologia culturale, dell’etnologia, dell’archeologia. Il lavoro di disoccultamento dell’attività costitutiva intenzionale, non più inteso in senso trascendentale, fondazionale, metafisico, si rivolge ora alla particolare struttura del vissuto impersonale, non egocentrato, caratteristica delle culture e delle civiltà lontane dall’Occidente. Per questo sono fondamentali le testimonianze dei cosiddetti “primitivi”, delle culture mitico-rituali, del pensiero “selvaggio”. La coscienza impersonale è propriamente la coscienza in postura rivelativa che anima l’universo mitico-rituale, un territorio sterminato, abitato da entità e da costrutti intenzionali che non rientrano nelle nostre consuete categorie. Segni e testimonianze di altre culture, di altre umanità, di altre menti, vengono ora accostati adottando questa specifica analitica contrastiva. Si comincia ad intravedere il territorio al di là del logos dell’Occidente e si apre infine la via del dialogo e del confronto con le altre culture.
2008
9788846491435
Gonnella, S. (2008). Oltre il logos. sulle tracce di un fenomenologo del profondo. In Le ragioni degli altri. scritti in onore di Domenico Antonino Conci (pp. 296-312). Milano : FrancoAngeli.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11365/25979
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo