La letteratura sulla storia delle banche centrali ne ha diversamente evidenziato l’origine e la natura in ragione del raggiungimento di finalità di finanza pubblica (sostenere la capacità di spesa del governo), di finalità creditizie (assicurare liquidità al sistema finanziario), di finalità monetarie (dare fiducia a forme di moneta diverse dalla moneta merce). La ricerca, qui presentata, si inscrive nell’ultimo di questi insiemi. In coerenza con ciò essa attribuisce centralità in primo luogo alle scelte assunte dalle Istituzioni governative e dalla Banca d’Italia che portarono all’articolo 47 della Costituzione e contribuirono a definire un sistema finanziario di tipo piramidale, fondato sulle riserve obbligatorie e sul controllo della base monetaria; in secondo luogo alle scelte relative alla gestione dei titoli e del controllo amministrativo dei flussi di credito attuate negli anni Sessanta, in ultimo alle scelte che dalla seconda metà degli anni Settanta, e poi in modo maggiore dagli anni Ottanta fino al Trattato di Maastricht, hanno portato all’affermazione di una condizione di autonomia della Banca dal governo e all’attuazione dell’offerta di moneta in modo compatibile con la tutela della concorrenza nel settore dei servizi di credito alle imprese.
Conte, L. (2008). L'azione della Banca d'Italia (1948-93). In LA BANCA. STORIA D'ITALIA. ANNALI 23. (pp. 661-687). TORINO : Einaudi.
L'azione della Banca d'Italia (1948-93)
CONTE, LEANDRO
2008-01-01
Abstract
La letteratura sulla storia delle banche centrali ne ha diversamente evidenziato l’origine e la natura in ragione del raggiungimento di finalità di finanza pubblica (sostenere la capacità di spesa del governo), di finalità creditizie (assicurare liquidità al sistema finanziario), di finalità monetarie (dare fiducia a forme di moneta diverse dalla moneta merce). La ricerca, qui presentata, si inscrive nell’ultimo di questi insiemi. In coerenza con ciò essa attribuisce centralità in primo luogo alle scelte assunte dalle Istituzioni governative e dalla Banca d’Italia che portarono all’articolo 47 della Costituzione e contribuirono a definire un sistema finanziario di tipo piramidale, fondato sulle riserve obbligatorie e sul controllo della base monetaria; in secondo luogo alle scelte relative alla gestione dei titoli e del controllo amministrativo dei flussi di credito attuate negli anni Sessanta, in ultimo alle scelte che dalla seconda metà degli anni Settanta, e poi in modo maggiore dagli anni Ottanta fino al Trattato di Maastricht, hanno portato all’affermazione di una condizione di autonomia della Banca dal governo e all’attuazione dell’offerta di moneta in modo compatibile con la tutela della concorrenza nel settore dei servizi di credito alle imprese.File | Dimensione | Formato | |
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