In questo saggio viene esaminato il confronto che Pomponio (II secolo d.C.) tratteggia in un passo del suo manuale (Enchiridion) fra due giuristi di età augustea: Labeone e Capitone. Vengono esaminati i diversi piani in cui la contrapposizione risulta articolata, i toni che essa assume rispetto al contestuale ricordo che degli stessi giuristi rinveniamo in Tacito, nonché il significato del riferimento all'innovare che è attribuito a Labeone. Il lavoro esegetico costituisce anche occasione di riscontro di più ampie problematiche inerenti alla storia del pensiero giuridico romano, a cominciare dalle forme di autorappresentazione della propria disciplina, e dei suoi momenti di svolta, da parte dei medesimi giuristi antichi.
Stolfi, E. (2007). Plurima innovare instituit'. Spunti esegetici intorno al confronto tra Labeone e Capitone in D. 1.2.2.47 (Pomp. lib. sing. ench.). In Studi per Giovanni Nicosia (pp. 57-95). MILANO : Giuffrè.
Plurima innovare instituit'. Spunti esegetici intorno al confronto tra Labeone e Capitone in D. 1.2.2.47 (Pomp. lib. sing. ench.)
STOLFI, EMANUELE
2007-01-01
Abstract
In questo saggio viene esaminato il confronto che Pomponio (II secolo d.C.) tratteggia in un passo del suo manuale (Enchiridion) fra due giuristi di età augustea: Labeone e Capitone. Vengono esaminati i diversi piani in cui la contrapposizione risulta articolata, i toni che essa assume rispetto al contestuale ricordo che degli stessi giuristi rinveniamo in Tacito, nonché il significato del riferimento all'innovare che è attribuito a Labeone. Il lavoro esegetico costituisce anche occasione di riscontro di più ampie problematiche inerenti alla storia del pensiero giuridico romano, a cominciare dalle forme di autorappresentazione della propria disciplina, e dei suoi momenti di svolta, da parte dei medesimi giuristi antichi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/25670
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