L’attività di formazione in ambito lavorativo, in sintonia con le esigenze specifiche delle organizzazioni postindustriali, sta registrando una significativa revisione del suo bagaglio di teorie, tecniche, metodi, forme di intervento. Va maturando, in particolare, una più avvertita consapevolezza della centralità che l’apprendimento assume pressoché in tutti i contesti organizzativi. Di conseguenza, il senso della formazione non sembra più risiedere nella trasmissione di nozioni, abilità, procedure, comportamenti legati ai luoghi e alle pratiche di lavoro, quanto nelle opportunità offerte ai diversi attori che agiscono in tali contesti di interrogarsi e ragionare sui problemi con cui quotidianamente si incontrano, sollecitando in loro l’esercizio delle capacità di autonomia, iniziativa, problem solving. La riflessione, attivata tramite la formazione continua, sugli aspetti problematici delle pratiche professionali e degli scambi relazionali propri della vita lavorativa/organizzativa, nonché sui processi di cambiamento che investono il mondo produttivo, appare capace – questa la tesi sviluppata nei contributi raccolti nel volume – di promuovere apprendimenti, saperi, sensibilità che travalicano i confini dell’ambito lavorativo e che incidono in misura apprezzabile sulla promozione culturale e sociale delle persone, lungo l’intero corso della vita. Tutto ciò concorrere a rendere effettivamente fruibili, anche da parte dei soggetti con bassa scolarità, i diritti di cittadinanza.
Angori, S. (a cura di). (2012). Formazione continua. Strumento di cittadinanza. Milano : FrancoAngeli.
Formazione continua. Strumento di cittadinanza
ANGORI, SERGIO
2012-01-01
Abstract
L’attività di formazione in ambito lavorativo, in sintonia con le esigenze specifiche delle organizzazioni postindustriali, sta registrando una significativa revisione del suo bagaglio di teorie, tecniche, metodi, forme di intervento. Va maturando, in particolare, una più avvertita consapevolezza della centralità che l’apprendimento assume pressoché in tutti i contesti organizzativi. Di conseguenza, il senso della formazione non sembra più risiedere nella trasmissione di nozioni, abilità, procedure, comportamenti legati ai luoghi e alle pratiche di lavoro, quanto nelle opportunità offerte ai diversi attori che agiscono in tali contesti di interrogarsi e ragionare sui problemi con cui quotidianamente si incontrano, sollecitando in loro l’esercizio delle capacità di autonomia, iniziativa, problem solving. La riflessione, attivata tramite la formazione continua, sugli aspetti problematici delle pratiche professionali e degli scambi relazionali propri della vita lavorativa/organizzativa, nonché sui processi di cambiamento che investono il mondo produttivo, appare capace – questa la tesi sviluppata nei contributi raccolti nel volume – di promuovere apprendimenti, saperi, sensibilità che travalicano i confini dell’ambito lavorativo e che incidono in misura apprezzabile sulla promozione culturale e sociale delle persone, lungo l’intero corso della vita. Tutto ciò concorrere a rendere effettivamente fruibili, anche da parte dei soggetti con bassa scolarità, i diritti di cittadinanza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11365/25182